Cronaca

Chiamate in Romania col telefono della scuola, 47enne condannato

Il giudice Pio Massa

Un anno e quattro mesi, pena sospesa, è la condanna che il collegio dei giudici presieduto da Pio Massa (a latere Francesco Sora e Giulio Borella) ha inflitto a un 47enne calabrese, accusato di peculato. Nel gennaio del 2007 l’uomo, assistente amministrativo in servizio presso l’istituto Ala Ponzone Cimino di via Gerolamo Da Cremona, aveva effettuato con il telefono dell’ufficio numerose chiamate verso la Romania per un importo complessivo di 229,13 euro. Le due bollette telefoniche, la prima di 157,23 euro, e la seconda di 71,90 euro, erano intestate alla Provincia di Cremona.

L'avvocato Veropalumbo

La denuncia, come ha riferito in aula l’ispettore superiore della squadra mobile Giuseppe Coppolino, era stata presentata da Pietro Bellisario, preside dell’istituto, che aveva fornito alla polizia gli ordini di servizio e i cartellini di timbratura dei dipendenti. “In precedenza”, ha raccontato Coppolino, era stato fatto applicare al telefono della scuola un apparecchio dal quale apparivano tutte le sequenze numeriche degli uffici da dove partivano le chiamate”. Grazie al dispositivo e ad altri accertamenti, gli inquirenti erano risaliti al nome dell’imputato, che aveva chiamato lo stesso numero della Romania anche dal suo cellulare. “Confrontando le presenze giornaliere in ufficio”, ha riferito l’ispettore, “abbiamo riscontrato una perfetta coincidenza delle telefonate in Romania con la presenza dell’uomo”. Per l’imputato, il pm Fabio Saponara aveva chiesto una pena di dieci mesi di reclusione, mentre il difensore, l’avvocato Antonio Veropalumbo, ha chiesto l’assoluzione, citando una sentenza della Cassazione secondo la quale non si configura il reato di peculato quando non c’è un danno grave per la pubblica amministrazione.

Sara Pizzorni

© RIPRODUZIONE RISERVATA

© Riproduzione riservata
Caricamento prossimi articoli in corso...