Ambiente

Torri mangia-smog nell'ex raffineria
concorrono al Superscape 2022

Le torri “cattura inquinamento” sull’area dell’ex raffineria Tamoil, oggetto di una tesi di laurea di un  gruppo di studenti internazionali del Politecnico di Milano, sono state selezionate tra i sei progetti finalisti del premio Superscape 2022, dal titolo ‘GREEN SHIFT – visioni per la vita sostenibile’, un’iniziativa del raggruppamento JP Immobilien e della finanziaria Wbw-Gpa di Vienna che ogni due anni bandisce un concorso per stimolare la ricerca di idee innovative e non convenzionali di sviluppo urbano.  Il corso di laurea è quello  in  Sustainable Architecture and Landscape Design della Scuola di Architettura urbanistica – Ingegneria delle costruzioni del Politecnico di Milano, sede di Piacenza, ed è stato ideato dal professor Alessandro Bianchi.

Il progetto è stato presentato qualche mese dopo la discussione avvenuta a gennaio ed è entrato nella shortlist insieme ad altri cinque. In una prima fase – anonima e aperta – i progettisti sono stati invitati a presentare brevi bozzetti concettuali contenenti idee visionarie sul tema; ora è scattata la seconda fase, dell’approfondimento del progetto, che dovrà  essere presentato a fine settembre inizio ottobre. 10mila euro spetteranno al progetto vincitore, altri 10 saranno distribuiti tra i restanti cinque.

I criteri di valutazione sono: sostenibilità ambientale; rilevanza socio-culturale e sociale; componente architettonica e urbanistica; innovazione.

“Con Cremona – spiega il professor Bianchi –  ho fatto un paio d’anni di cammino dedicando corsi alle connessioni tra città e Po, al verde, ai progetti riparativi legati al paesaggio, all’ambiente, alla mobilità lenta. Essere entrati in questa  shortlist significa che il cammino intrapreso è sulla giusta via, abbiamo lavorato su temi che sono tra i più attuali in questo momento”.

Tutti americani gli studenti che hanno elaborato il progetto delle torri, provenienti sia dal sud che dal nord del continente.

“Si sono occupati in particolare dell’area della ex raffineria Tamoil, un progetto visionario in cui hanno immaginato torri a destinazione uffici ed abitazioni rivestite di materiale in grado di catturare il particolato aereo. Sotto il profilo morfologico queste torri sono state commisurate alle torri storiche cremonesi, in particolare il Torrazzo. Il progetto è quindi interessante sotto il profilo dell’innovazione ma anche della memoria storica di Cremona.

“Ormai gli studi scientifici lo dicono: non è sufficiente produrre meno inquinamento, ma bisogna anche catturare quello in circolazione. L’abbattimento delle polveri sottili lo si deve affrontare da più punti di vista”.

La storia dell’urbanistica del secondo dopoguerra chiara in proposito “Sul territorio abbiamo disseminato zone mono funzionali: industria, commercio, abitazioni ecc. Invece le nostre città storiche si caratterizzavano per la mixité delle funzioni, laddove c’è vita per 24 ore la città non va verso il degrado, si mantengono relazioni forti e sicuramente non ci saranno situazioni di abbandono. Sembrano discorsi utopistici ma in realtà ovunque ormai si stanno abbandonando pezzi di città monofunzionali, e si torna alla idea di mixité, in modo da rafforzare i legami sociali: quello che si fa nel centro storico lo dobbiamo distribuire ovunque.

“Quello che mi premeva era divulgare temi importanti per la bellezza e la salute. Mettere in circolazione queste nuove idee all’avanguardia sui temi della sostenibilità, insieme al recupero della bellezza dei luoghi. Spero per questi ragazzi di raggiungere altri obiettivi”. gbiagi

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