Cronaca

"Spezzone sociale" bloccato fuori
da piazza del Comune, la protesta

Caos questa mattina a margine della festa della Liberazione, a causa di una protesta condotta dal cosiddetto “spezzone sociale” del corteo, a cui è stato impedito l’ingresso in piazza del Comune. La motivazione, secondo quanto si apprende da fonti di polizia, non era di bloccare le persone, ma l’impianto audio che portavano con sè, e che non era autorizzato. Ne è seguito qualche momento di tensione, mentre un cordone delle forze dell’ordine si è attivato per impedire l’ingresso in piazza. I ragazzi hanno fatto qualche tentativo di forzare il blocco, ma sono stari respinti.

Diversa la versione dei gruppi che sono rimasti fuori dalla piazza, dal Collettivo studentesco Il Megafono ad Alternativa Comunista e altri gruppi di estrema sinistra. I giovani del collettivo, hanno voluto chiarire la propria posizione nel corso di una conferenza stampa che si è svolta in piazza Roma nel primo pomeriggio.

“Per tanti di noi questo è stato il primo corteo del 25 aprile, dopo aver attraversato 2 anni difficili a causa del Covid” hanno raccontato. “Abbiamo voluto portare la testimonianza di uno spezzone sociale per portare avanti un discorso alternativo, perché a parlare sul palco si sono alternati coloro che sostengono chi ammette le spese militari per la guerra in Ucraina. Coloro che si riempiono la bocca di belle parole, ma nella città che governano prestano il fianco alla presenza dei neofascisti”.

Hanno poi raccontato quanto hano vissuto: “Ci hanno detto che non avevamo l’autorizzazione per l’impianto audio, ma una cosa del genere non era mai accaduta prima, e crediamo che il  motivo di questo blocco non fosse chiaro a loro come a noi”. Un piccolo gruppo di manifestanti è riuscito a entrare successivamente in piazza, “per confrontarsi direttamente con il sindaco, chiedendo che tutti venissero informati di quanto stava accadendo, ma non ci è stato permesso. Abbiamo quindi parlato direttamente ai cittadini”.

“Dopo due anni lontani dalle piazze a causa della pandemia, oggi chi controlla la città si è mostrato poco attento e rispettoso di chi vuole festeggiare il 25 aprile in modo non istituzionale” aggiunge Alberto Madoglio, leader di Alternativa Comunista. “Di questo riteniamo responsabili soprattutto il sindaco e la giunta, che non hanno voluto far entrare in piazza studenti e lavoratori che avrebbero voluto dire la loro. Questo atteggiamento ha rappresentato un atto di violenza. E chi è stato in piazza ha visto qual è l’idea di democrazia delle forze che governano la città”.

LaBos

© Riproduzione riservata
Caricamento prossimi articoli in corso...