Caduti nel lago, vivono a Spino:
nei guai i genitori del bimbo
Sono milanesi residenti a Spino d’Adda i genitori del piccolo di 4 mesi che ha rischiato di morire nel lago ghiacciato di Braies, in Alto Adige. Il bimbo è ricoverato in rianimazione ad Innsbruck dopo essere caduto nelle acque assieme ai genitori a causa della rottura del ghiaccio dovuta alle elevate temperature di questi giorni: altre 5 persone erano finite nell’acqua per prestare soccorso al piccolo e ai suoi genitori, a loro volta soccorse. I genitori del piccolo sono stati segnalati all’autorità giudiziaria. Nei dintorni del lago ci sono vari divieti esposti e posizionati lungo le sponde, ma sono costantemente ignorati dai turisti. E a Pasquetta si è davvero sfiorata la tragedia: fortunatamente i servizi di emergenza sono riusciti a salvare tutte le persone, ricoverate in condizioni di forte ipotermia.
La prima a cadere in acqua è stata la famiglia con il piccolo di 4 mesi che stava passeggiando sul ghiaccio a circa 50 metri dalla riva e successivamente un’altra persona, un albanese di 44 anni, che ha visto la scena si è gettato in acqua per aiutarli, riuscendo a tirare fuori il bambino. Tutti sono stati poi recuperati ancora in tempo dai soccorritori: anche i genitori del piccolo si trovano in ospedale.
Le altre quattro persone coinvolte sono invece cadute in acqua in momenti diversi, sempre camminando sul ghiaccio. Oltre al bambino, anche un’altra persona è stata portata ad Innsbruck, mentre gli altri si trovano in tre strutture ospedaliere dell’Alto Adige.
Si tratta del terzo, e più grave, incidente in due giorni sul lago di Braies: nella giornata di Pasqua i vigili del fuoco sono dovuti intervenire due volte. Nel primo caso a finire in acqua è stata una donna milanese che stava passeggiando con il cane, seguita dal marito 60enne e dalla figlia 30enne, caduti anche loro per cercare di aiutarla. Tutti e tre sono stati recuperati e portati all’ospedale di San Candido con ferite leggere e un principio di ipotermia. Altro intervento per tre giovani turisti di Udine che hanno sfondato il ghiaccio sulla sponda occidentale e sono stati salvati da alcuni passanti, rifiutando poi il ricovero in ospedale. Le forze dell’ordine provvederanno ora a delimitare l’accesso al lago.