Invalida derubata e minacciata
In quattro a processo
Errore nel capo di imputazione: il giudice lo fa
notare, ma il processo non subisce interruzioni
In quattro sono accusati di aver minacciato una ragazza invalida alla quale uno di loro aveva appena rubato il telefono. L’episodio risale al 21 dicembre del 2017 in centro a Cremona. Secondo l’accusa, uno dei quattro imputati, Amine Rihai, 35 anni, tunisino, avrebbe strappato il cellulare dalla mano della giovane, invalida al 100% con disturbi mentali. Il solo tunisino deve rispondere di furto, mentre lo stesso è anche accusato di minacce insieme a Salvatore De Santis, 34 anni, calabrese, Andrea Dioli, 34 anni, cremonese, e Khalid Bassali, marocchino di 37 anni.
Il calabrese, in particolare, avrebbe minacciato la ragazza e il suo accompagnatore, dicendo loro che se non avessero fatto ciò che veniva loro chiesto, avrebbero abusato sessualmente di entrambi. Il tunisino, inoltre, brandendo una stampella, avrebbe minacciato l’accompagnatore, dicendogli che gli avrebbe spezzato le gambe.
Durante il processo il giudice ha fatto notare che sul capo di imputazione, invece della proposizione “per”, si è ricorsi ad una “X”, simbolo della moltiplicazione, rischiando che il capo di imputazione venisse ritrasmesso alla procura per essere scritto correttamente. Non è successo e il processo riprenderà con i testimoni la prossima udienza. Il marocchino è assistito dall’avvocato Raffaella Parisi, mentre gli altri dal legale Corrado Locatelli.
Sara Pizzorni