Cronaca

"Relazioni compromesse con
l'ospedale". Sindacati a Moratti

“Vogliamo rappresentare la grave compromissione delle relazioni sindacali con la Direzione della Asst di Cremona, che adotta comportamenti e atti che impediscono la benché minima possibilità di un confronto improntato nel rispetto e buona fede tra le parti”: con queste parole si apre la lettera aperta che i delegati della Funzione pubblica delle principali sigle sindacali cremonesi, Cgil Cisl e Uil, hanno inviato all’assessore regionale al Welfare Letizia Moratti.

Nella missiva, firmata da Sabrina Negri, Roberto Dusi e Angelo Bonvissuto, i sindacati raccontano come in questi mesi la situazione sia evoluta in peggio, e denunciano “la mancanza di trasparenza, la negazione del confronto, l’ambiguità degli obiettivi di mandato, la poca chiarezza delle scelte di gestione” nonché la mancanza di informazioni che possano aiutare a conoscere e comprendere le scelte strategiche adottate.

tutto questo ha creato un clima decisamente pesante nell’ambiente ospedaliero, secondo quanto riferiscono i sindacati: “L’attuale Direzione appare più impegnata a pubblicizzare la nascita del nuovo ospedale che a far funzionare quello che c’è valorizzando i professionisti e le eccellenze presenti in azienda” scrivono nella lettera.

Ne consegue “una continua emorragia di professionisti verso altre aziende e spesso verso il privato convenzionato. Stiamo assistendo al continuo depotenziamento della sanità pubblica del nostro territorio, causata da un progressivo disinvestimento sia dei servizi sia delle politiche occupazionali”.

Numerose le accuse lanciate dai sindacati: l’appalto di molti servizi a ditte esterne, il declassamento e le chiusure di servizi e reparti (come punto nascite, terapia intensiva neonatale, breast unit e area donna).

“A tutto ciò si aggiunge la costruzione del nuovo ospedale e la definizione dei distretti territoriali, tutte iniziative che non hanno mai visto la minima condivisione né con le parti sociali né con la cittadinanza” continua la lettera. Secondo i sindacati, tutte queste azioni “pretenderebbero un puntuale confronto con il diretto coinvolgimento del Direttore Generale, che sino ad oggi, ancorché sollecitato, si è sempre negato”.

LA LETTERA

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