Cronaca

Assegnato il Premio Telli alle tre
migliori tesi di laurea in Fisioterapia

L’aula magna dell’Ospedale di Cremona ha accolto la tredicesima edizione del Premio Telli 2020-2021, destinato alle migliori tesi del corso di Fisioterapia dell’Università degli studi di Brescia, sezione di Cremona. Tre i lavori premiati, realizzati da sei studenti laureati presso la sezione cremonese.

La cerimonia è stata inaugurata da Rosario Canino (direttore sanitario dell’Asst di Cremona), che ha sottolineato «il ruolo fondamentale della fisioterapia nella riabilitazione, per cui Cremona costituisce un polo formativo di rilievo». Maria Anna Dossena, direttore delle attività didattiche del corso di studi in Fisioterapia dell’Università degli Studi di Brescia, ha sottolineato che «I sogni non hanno handicap, sono ciò che ci fa andare avanti». Manuela Monfredini, disability Manager dell’Asst di Cremona, ha introdotto l’incontro sottolineando lo stretto legame tra sport e disabilità, che in molti casi costituisce il punto di svolta per la qualità di vita delle persone che vivono questa condizione.

Come noto, il riconoscimento è stato istituito in memoria di Roberto Telli, studente brillante e sportivo appassionato, venuto a mancare prematuramente nel 2008. In presenza di Stefania Telli – sorella di Roberto – e con il sostegno della Cassa Padana rappresentata da Fabio Tambani, è stato riconosciuto l’impegno dei giovani cremonesi che hanno scelto di dedicarsi a questo percorso di studi mettendosi a servizio degli altri. In questa occasione, il presidente del Rotary Club di Cremona Andrea Pedroni, ha formalizzato la donazione di un computer destinato alla sezione cremonese del corso di Fisioterapia, offerto dal club cittadino.

LE TESI PREMIATE – Il direttore didattico del corso di studio Cristian Carubelli ha assegnato la borsa di studio alle tre tesi più meritevoli, sottolineando la buona redazione dei lavori e l’attualità delle tematiche trattate.

Prima classificata la tesi dal titolo “Problematiche del rachide: analisi e confronto della variazione della sintomatologia causata dalle soluzioni telematiche DAD e smart working”, di Tommaso Consoli e Silvia Rossi (relatore Roberto Bosoni).

Segue “Instabilità posturale e rischio di caduta nei pazienti affetti da atassia cerebellare: una revisione della letteratura sui principali trattamenti riabilitativi”, scritta da Simone Pala e Vera Pretto (relatore Gennuso Michele, correlatore Annamaria Stefanini)

Terzo posto per “La riabilitazione neuromotoria pediatrica nella prima fase deambulatoria della distrofia muscolare di Duchenne: revisione della letteratura e indagine sulla pratica clinica dei fisioterapisti”, di Chiara Dittamondi ed Enea Urbani (relatore Luis Miguel Fontanillas Rodriguez, correlatrice Daniela Aprile)

Carubelli ha concluso con un appello alla speranza di poter riaprire la manifestazione al pubblico, «per far sì che possa ritornare ad essere un momento di coesione e condivisione di gioia e gratitudine».

A LEZIONE DI “SPORT E DISABILITÀ” – La giornata è stata arricchita dall’intervento di Efrem Morelli, stella del nuoto paralimpico, tra gli atleti più longevi della Nazionale azzurra. Campione del mondo e due volte campione d’Europa nei 50 metri rana, all’attivo ha quattro presenze ai Giochi paralimpici, l’ultima la scorsa estate a Tokyo con la fascia di capitano. Di fronte alla platea del premio Telli ha raccontato la propria storia a base di sport e passione, elementi imprescindibili prima e dopo l’incidente che nel 2000 gli ha cambiato la vita, senza spegnere la voglia di sfidare i propri limiti mantenendo ben saldi gli obiettivi. «Ambizione e determinazione sono ciò che fa la differenza – spiega – soprattutto nello sport ad alto livello, dove tutto deve essere programmato nel minimo dettaglio». Questo vale anche per la preparazione atletica e la cura del proprio corpo: un’adeguata fisioterapia gioca un ruolo fondamentale, sia nella fase di terapia successiva ad un trauma sia nella gestione quotidiana degli allenamenti. «Senza porsi obiettivi precisi – aggiunge – sarebbe difficile affrontare uno sport come il nuoto, dove la vittoria è questione di centesimi di secondo».

E’ intervenuto anche Alceste Bartoletti, co-fondatore del “tennis in carrozzina” e team manager della squadra della società Canottieri Baldesio di Cremona, ha illustrato le due anime del progetto nato nel 2014. «Al di là della disciplina sportiva, fatta di allenamenti e tornei, negli anni abbiamo costruito una componente sociale, che si basa sulla promozione di questo sport e sulla sensibilizzazione dei giovani, a partire dalle scuole». Bartoletti sottolinea l’importante collaborazione avviata dal 2015 con il corso di studi in Fisioterapia: «Siamo l’unico torneo al mondo ad offrire gratuitamente massaggi ed assistenza fisioterapica agli atleti, grazie alla disponibilità degli studenti che ogni anno scelgono di darci una mano sul campo. Per loro è un’esperienza formativa di alto livello, che – sempre sotto supervisione medica – li porta a confrontarsi con realtà e situazioni importanti per chi a breve dovrà affacciarsi al mondo del lavoro».

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