Cronaca

Ucraina, Galimberti: "Siamo in ritardo
nel capire chi dovevamo appoggiare"

Consiglio comunale unanime nell'approvare l'Odg contro la guerra. L'assessore Viola mette in guardia sul tema minorenni: "Ci risulta che in altri comuni sono arrivati pullman di bambini orfani, provenienti dagli orfanotrofi ucraini. Ma attenzione: non ci sono deroghe per quanto riguarda gli affidi, su cui occorre essere molto cauti. Sono i sindaci che assumono la tutela legale dei minori e da lì si attiva l'iter dell'affido".

E’ iniziato con la condanna alla guerra in Ucraina il consiglio comunale di oggi, 14 marzo. In apertura, la dichiarazione del presidente del Consiglio Paolo Carletti: “La guerra mossa dalla Russia all’Ucraina è un attacco al modello occidentale. E avviene adesso in un momento in cui il modello occidentale è più vulnerabile. Dobbiamo sperare che questo sia uno shock affinché l’Occidente recuperi i suoi valori e faccia della libertà di espressione, di impresa e anche di autodeterminazione del proprio corpo, il proprio vessillo. Dobbiamo tornare tutti ad essere orgogliosi di quel modello che ci fa stare qua, in democrazia e liberi”.

In approvazione, l’ordine del giorno firmato da tutti i capigruppo, riassunto dal capogruppo Pd Roberto Poli: “No senza se e senza ma, all’aggressione della Russia all’Ucraina: in questo caso aggrediti e aggressori sono ben individuabili. Non si tratta di una lotta tra bene e male, ma sono in ballo da un lato un modello dittatoriale, dall’altro la democrazia.
Come secondo punto fondamentale, c’è la necessità che l’UE, nell’ambito di un assetto mondiale che non è più polarizzato, abbia una sua fisionomia più chiara; quindi il tema degli aiuti concreti all’Ucraina. Viene infine  ribadita la richiesta di adesione al trattato di non proliferazione delle armi nucleari”.

L’assessore alle Politiche Sociali e della Fragilità Rosita Viola ha riassunto le azioni di accoglienza in corso da parte del Comune: 198 i residenti ucraini in città, soprattutto donne; 43 le persone arrivate finora, di cui 30 donne e 24 minori; altri arrivi sono previsti nelle prossime ore. Non c’è un arrivo organizzato, come fu ad esempio per l’Afghanistan: qui molte persone che sembrava dovessero arrivare in realtà o hanno proseguito in altri Paesi europei, o si sono fermate in Polonia. Questi arrivi spontanei e diffusi hanno una modalità diversa da quella che conoscevamo. Tante i soggetti coinvolti in questa fase nell’accoglienza, Caritas e parrocchie in primo luogo. Tante anche le offerte di aiuto giunte dai cremonesi”.

Ma a questo proposito Viola ha avvertito: “Questa tipologia di accoglienza “in famiglia” non è riconosciuta dal Ministero dell’Interno come avviene per i Cas e i servizi Sai.  Come Comune di Cremona abbiamo ampliato i posti per adulti da 47 a 80. Ora ne abbiamo 33 e di questi 14 li dedicheremo agli ucraini”.

C’è poi un motivo di preoccupazione, ossia l’arrivo di tanti minorenni: “Ci risulta che in altri Comini sono arrivati pullman di bambini orfani, provenienti dagli orfanotrofi ucraini. Ma attenzione: non ci sono deroghe per quanto riguarda gli affidi, su cui occorre essere molto cauti. Sono i sindaci che assumono la tutela legale dei minori e da lì si attiva l’iter dell’affido”.

Auspicabile che gli affidi avvengano in famiglie che parlano la stessa lingua dei bambini, ha detto Viola, ma sempre all’interno di un quadro di regole ben definito.
A complicare la situazione, il fatto che molti dei documenti che accompagnano gli orfani sono in cirillico e quindi non è immediato il riconoscimento di una eventuale parentela”.

“Arriviamo in ritardo, dovevamo arrivarci 10 anni fa a dire che l’Europa è necessaria”, ha aggiunto alla fine degli interventi dei consiglieri il sindaco Gianluca Galimberti.

“Servirà recuperare un rapporto di ascolto nel Mediterraneo, cosa che non mi pare sia avvenuta da tutte le parti politiche. Nessuna democrazia oggi è compiuta e perfetta, ma è il meglio che abbiamo. Ci sono altri approcci politici, che pur non avendo il bollino della dittatura, ci si sono avvicinati molto. Il Putin degli ultimi 15, 20 anni è questa cosa qui. Lo dico perchè oggi è il momento del coraggio, dobbiamo capire cosa abbiamo sbagliato nella valutazione dei modelli che dovevamo appoggiare o non appoggiare. Non possiamo essere vicini a quelle donne o a quei bambini se non facciamo questo tipo di operazione. Quanti giornalisti sono stati ammazzati nella Russia di Putin? Quante volte abbiamo voltato la faccia dall’altra parte di fronte alle morti del Mediterraneo?”gb

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