Comune di Cremona, costo
del personale oltre i 15 milioni
A Cremona il costo complessivo del personale relativo all’anno 2020 è stato di 15.125.923 euro, sommando la quota del personale a tempo indeterminato, gli straordinari e quella del personale a tempo determinato: il dato emerge da un report realizzato per l’Adnkronos dalla Fondazione Gazzetta Amministrativa della Repubblica italiana, che, nell’ambito del progetto “Pitagora”, ha stilato una classifica dei costi sostenuti nel 2020 dai Comuni capoluoghi di Provincia per il mantenimento dei loro uffici e delle loro strutture, con tanto di assegnazione di rating (LA TABELLA).
Nel dettaglio, Cremona guadagna una B per quanto riguarda lo stipendio del personale a tempo indeterminato, una doppia B per la voce “straordinari” e di nuovo B relativamente al personale a tempo determinato. Il giudizio complessivo è quindi B, voto che la posiziona all’88esimo posto nella classifica (LA TABELLA).
NEL RESTO D’ITALIA – Sono 46 i Comuni “promossi”, con un rating che va da A ad AAA, mentre sono solo 15 i capoluoghi italiani che meritano la tripla AAA per la spesa relativa agli stipendi del personale. L’Aquila, Agrigento ed Enna sono i capoluoghi di provincia meno ‘efficienti’ nella spesa per gli stipendi del tempo determinato. Tanto da ricevere il rating C.
LE REGIONI – Per quanto riguarda la Regioni, sono circa la metà quelle “promosse” con un rating da A a AAA nella spesa per il personale. Tra queste, anche la Lombardia, che insieme a Veneto e Puglia ottiene la tripla AAA. Poi ci sono Calabria, Lazio, e Piemonte con la doppia A; infine Emilia-Romagna, Liguria, Toscana la A. In posizione intermedia ci sono altre 5 Regioni: Abruzzo con la BBB; Marche e Umbria con la BB; Basilicata e Molise con la B. In fondo alla classifica c’è la Sicilia, l’unica con il rating complessivo peggiore, la C, a causa di spese per il personale considerate dai ricercatori decisamente fuori controllo. Le restanti 5 Regioni risultano non comparabili nel rating finale: Campania, Friuli Venezia Giulia, Sardegna, Trentino Alto Adige, Valle d’Aosta.
Laura Bosio