Cronaca

Ucraina, una quindicina i profughi
arrivati a Cremona in autonomia

Chiedono asilo, o almeno una forma di protezione temporanea, per poter rimanere in Italia finché sarà necessario, ma con la speranza che si tratti di poco tempo: sono una quindicina finora i profughi ucraini che si sono rivolti all’ufficio immigrazione della Questura di Cremona. Si tratta dei primissimi arrivi, quelli fatti in autonomia. Ma i numeri sono destinati ad aumentare nei prossimi giorni, e per questo gli ingranaggi dell’accoglienza sono già stati attivati e stanno lavorano a pieno ritmo.

Sono soprattutto donne e bambini, perché gli uomini per ora sono rimasti in patria a combattere o ad aiutare la resistenza. Persone che fino a ieri avevano una vita normale, e che da un giorno all’altro si sono visti catapultati in un incubo. Chi arriva chiede semplicemente protezione, da una guerra non voluta e che sta annientando migliaia di vite. Spesso ospitati da parenti o amici che abitano qui (sono 1.600 gli ucraini residenti in territorio cremonese), cercano solo di salvare la pelle.

L’Unione europea ha assicurato che sarà concesso a tutti una sorta di asilo politico della durata un anno, anche se ancora devono arrivare le comunicazioni ufficiali. L’ipotesi è dare la possibilità di entrare in Italia senza bisogno di visto e la permanenza per 90 giorni (che dovrebbe essere estesa a un anno).

Laura Bosio

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