Cronaca

Tamoil, Legambiente e Radicali:
"Rivedere gli accordi del 2011"

Rivedere gli accordi del 2011, imponendo a Tamoil una vera e propria bonifica del terreno inquinato, e facendo in modo che l’azienda riconosca le proprie responsabilità: queste le richieste emerse nel corso della trasmissione La Piazza, andata in onda mercoledì sera su Cremona1 Tv, da parte dell’esponente radicale Sergio Ravelli e dalla referente territoriale di Legambiente, Giovanna Perrotta. “Chi inquina deve pagare, e Tamoil prima di pensare di realizzare nuovi impianti o ampliare i depositi, deve bonificare seriamente il territorio che ha inquinato” ha detto.

E’ andato ancora più a fondo Sergio Ravelli, esponente radicale, che porta avanti tre proposte: la prima, presso il Ministero dello Sviluppo Economico, èp la richiesta di rivedere il protocollo di intesa firmato nel 2011, “in cui la raffineria rifiutava la responsabilità diretta dell’inquinamento” sottolinea il radicale. “Di fronte alle sentenze penali, passate in giudicato, per disastro colposo, si devono cambiare i presupposti, e soprattutto bisogna dare la possibilità agli enti locali di fare controlli più stringenti a monte”.

Il timore del radicale, è che “l’inquinamento possa essere dovuto a nuove fuoriuscite dai serbatoi, che ormai sono vecchi di 70 anni”. Anche per questo, precisa Ravelli, “è necessario coinvolgere l’Ispra, in modo che venga messo in campo un monitoraggio delle aree contaminate, in modo da avere una fotografia di quella che è la situazione attuale”.

Terza ed ultima proposta dei Radicali, è che il Comune utilizzi “la provvisionale ricevuta grazie all’iniziativa di Gino Ruggeri, un milione di euro, va usata per elaborare un progetto innovativo che consenta un monitoraggio continuo e costante della situazione ambientale di Cremona: dal sottosuolo all’aria, all’acqua. Una rete di controllo che restituisca dati accessibili a ogni cittadino e trasparenti”.

Nell’ambito della vicenda Tamoil il prossimo passaggio è previsto per il 21 febbraio quando è convocata la Conferenza dei Servizi, per rivedere i protocolli di bonifica ambientale.

LaBos

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