Politica

Provincia, i partiti non trovano
l'accordo per distribuzione deleghe

La provocazione di Sisti (Forza Italia): "Se si pensa che coinvolgere tutte le forze politiche non sia opportuno, allora l'alleanza che sostiene Signoroni faccia alla svelta con quelli che ci stanno. L'immobilismo è la peggior cosa"

FOTO SESSA

E’ stata più veloce l’elezione del Capo dello Stato di quanto non si stia rivelando la distribuzione delle deleghe in Consiglio provinciale a Cremona. Il nuovo corso che il presidente Paolo Mirko Signoroni e Giovanni Gagliardi – veterano in Provincia, prima come direttore generale, poi come consigliere – hanno annunciato durante la riunione di insediamento a metà dicembre, non ha ancora sortito effetti, almeno per quanto riguarda il coinvolgimento del territorio sulle scelte strategiche, cosa che i consiglieri di centrodestra (Forza Italia, Lega, Fratelli d’Italia) hanno sempre lamentato.

Un consiglio esattamente spaccato in due: centrodestra con sei consiglieri (uno in più di prima) e centrosinistra con cinque più l’appoggio del candidato eletto nella lista dei Civici. Difficile distribuire deleghe che accontentino tutti, deleghe oltretutto che non prevedono alcun riconoscimento economico. E difatti, le segreterie dei partiti non hanno ancora trovato la soluzione. Lo conferma il segretario del Pd Vittore Soldo: “Ci si sta avvicinando cautamente a un risultato. I partiti hanno cominciato a parlarsi dopo il primo Consiglio, ma stiamo ancora cercando un incastro. La questione non si è ancora sciolta, noi stiamo cercando di trovare una quadra per vedere se c’è la possibilità di tenere insieme tutto e tutti. Come Pd rimaniamo dell’opinione che la Provincia, come ente uscito dalla riforma Del Rio, sia più un ente a servizio dei Comuni che un terreno di scontro politico”.

“La maggioranza è nostra”, continua “ma nonostante questo siamo ben disponibili a fare un ragionamento di apertura per tenere tutto insieme. Ricordiamo però che la Provincia è un ente monocratico; le deleghe sono nominali, un modo per alleggerire, distribuire il carico del presidente su persone che abbiano tempo e voglia di occuparsi di specifici settori”.

Sul Masterplan 3C, tema divisivo lo scorso anno, “c’è bisogno di spiegarlo ai sindaci, non basta la condivisione che c’è stata tra le segreterie politiche”.

Più che deluso è Alberto Sisti,  rieletto in Consiglio per il secondo mandato e sindaco di Castelvisconti: “A oggi non ho ricevuto nessuna comunicazione – afferma -.  Tutto tace, è stato bello l’intervento del presidente nella prima riunione, era quello che dicevo da anni. Ma adesso bisogna far seguire i fatti e lavorare coinvolgendo i consiglieri. Ad oggi è tutta carta straccia”.

E’ anche vero che la Provincia sta investendo parecchio nell’edilizia scolastica e nelle infrastrutture stradali. “Ma quelle sono cose portate avanti dai tecnici, con fondi europei. E’ invece necessaria la condivisione sulle scelte strategiche, penso al Masterplan, presentato due anni fa dagli Industriali e poi rimasto lì. La Provincia doveva essere quell’ente che tramite l’associazione di scopo portava avanti quanto previsto e invece non è stato fatto niente. E poi c’è un PNRR incalzante e noi non siamo ancora pronti. Se la politica non è in grado di tenere insieme tutte le forze nemmeno in un’occasione epocale come questa, di cosa stiamo parlando? E mi sembra che nessuno se ne preoccupi”.

Il modello potrebbe essere quello di Padania Acqua, la Spa a cui partecipano tutti i comuni della provincia: “E’ un esempio di accordo trasversale e sta lavorando bene. Perché non si riesce a fare la stessa cosa?”

“Il fatto è – aggiunge Sisti – che oggi abbiamo un presidente sostenuto da una coalizione che non ha prodotto grandi risultati.  Potrei citare altri esempi, consigli di amministrazione rinviati perchè non c’erano i nomi; riunioni saltate all’ultimo momento perchè il consigliere delegato non aveva studiato le carte; e potrei andare avanti”.

Arriva anche a una provocazione, il consigliere di Forza Italia: “Se si pensa che coinvolgere tutte le forze politiche non sia opportuno, allora che si faccia alla svelta con quelli che ci sono, con l’alleanza che ha sostenuto Signoroni fino ad ora. L’immobilismo è la peggior cosa. Se invece Signoroni non è in grado di andare avanti con la maggioranza che lo aveva sostenuto, allora si sieda attorno a un tavolo e chiami tutti: consiglieri, sindaci, partiti. Aveva detto che lo avrebbe fatto. Mi auguro che lo faccia il più presto possibile”. gbiagi

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