Cronaca

"Difendete la libertà e la pace" Torna un 25 aprile partecipato In piazza tanta gente e fischi alle autorità

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foto Francesco Sessa – immagini Greta Filippini

Un corteo partecipatissimo quello del 25 aprile in occasione della Festa della Liberazione. Oltre mille persone, dopo la messa celebrata al cimitero, hanno sfilato da San Luca a Piazza Duomo, preceduti dal complesso bandistico ‘Città di Cremona’ e dalle autorità (il presidente Salini, l’assessore Amore per il Comune, gli assessore Bordi e Demicheli, l’assessore regionale Gianni Rossoni, il deputato Luciano Pizzetti, il prefetto Tancredi Bruno di Clarafond e il questore Antonio Bufano). Molti i cremonesi e i passanti che si sono fermati a guardare il lungo corteo, costretto a passare nella stretta via Solferino e a radunarsi davanti al palco tra le bancarelle del mercato.
In piazza del Comune dopo l’esecuzione di ‘Bella ciao’, ha preso la parola Martina Stanga, presidente della Consulta degli studenti, citando un discorso pronunciato da Pietro Calamandrei nel 1955 ad un gruppo di studenti universitari. “Dobbiamo guardare noi stessi e vederci una parte della responsabilità dei nostri mali – ha continuato Martina -. Dobbiamo rifiutare di sentirci dire che la politica è un lavoro per specialisti, non dobbiamo permettere che sia sempre qualcun altro a decidere per il nostro presente e il nostro futuro”.
“Questo – ha continuato Tullio Montagna, presidente A.N.P.I. Lombardia (Associazione Nazionale dei Partigiani d’Italia) – è un giorno di ringraziamento a tutti coloro che in un modo o nell’altro hanno fatto la Resistenza. Non solo i partigiani, ma anche le donne e quelli che hanno disertato la Repubblica di Salò”.
Prima del discorso del presidente Salini e del sindaco Perri alcuni ragazzi hanno srotolato ai piedi del palco un lungo striscione con scritto “Contro via Protti, contro gli spazi fascisti. Ora e sempre resistenza”. Poi, fischi e contestazioni durante gli interventi. “Resistenza, liberazione e costituzione sono i tre pilastri della storia d’Italia – ha detto Salini -. Dobbiamo cercare di non dividere questi tre pilastri per non rischiare di veder crollare ciò che abbiamo di più caro, la nostra libertà”.
“A nome di tutti i cremonesi – ha detto il sindaco dal palco – esprimo profonda riconoscenza che diventa profondo amore per chi ha lottato (partigiani, militari, donne, uomini, giovani, vecchi) per la libertà. Custodiamo la democrazia nata da questo sforzo immane, una democrazia migliorabile, imperfetta, ma che è la migliore forma di governo che abbiamo, perché è basata su una politica del rispetto, del rispetto di tutti i cittadini”. E poi, alzando la voce e cercando di coprire fischi e contestazioni: “Ascoltate questa frase, vi prego! – ha detto Perri – E’ la testimonianza tratta dalle memorie di prigionia di un alpino deportato a Dachau: “Raccomando a voi giovani che avete ereditato quell’immenso dono che è la libertà e la pace, avete l’onore e il dovere di difenderla. Qualche volta pensate a chi ha dato la propria giovane vita per il vostro benessere”.
La cerimonia si è conclusa sotto i portici del Comune con la deposizione delle corone d’alloro alle lapidi dei Caduti per la Libertà e delle Medaglie d’Oro al C.V.L. (Corpo Volontari della Libertà). Nella Sala dei Quadri del Palazzo Comunale, infine, il tradizionale ricevimento dei familiari dei caduti per la libertà e l’assegnazione delle borse di studio.

Galleria fotografia di Francesco Sessa

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