Crollo delle notizie di reato: ma è
allarme "Codice rosso" e reati fiscali
Non si è ridotta l'attività criminosa, ma impegno
si è concentrato sul controllo delle norme anti
Covid. Nei reati, impennata dello stalking
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In occasione della cerimonia di inaugurazione dell’anno giudiziario, nel Distretto si è preso in esame l’andamento della criminalità e dei reati. Nell’anno appena trascorso si è registrata una contrazione dell’attività giudiziaria. A Cremona il numero delle notizie di reato sopravvenute nei confronti di persone note dal primo luglio del 2020 al 30 giugno del 2021 è di 3.865 contro le 4.414 dell’anno precedente. Costanti, invece, le notizie di reato iscritte contro persone ignote: 2.660 contro le 2.604 precedenti. Per il procuratore Roberto Pellicano, “una così marcata diminuzione dell’afflusso delle notizie di reato difficilmente si giustifica con una ridotta attività criminosa”. Fondata, invece, l’ipotesi che “la contrazione sia conseguenza di una ridotta attività ispettiva e di accertamento da parte della polizia giudiziaria, impegnata massicciamente in attività di prevenzione e controllo dell’osservanza delle norme anti Covid”.
La materia che maggiormente assorbe le energie della procura di Cremona è quella relativa ai reati di libertà sessuale, violenza di genere e stalking. “Un impegno sempre crescente via via che diviene più efficiente il sistema di immediato collegamento tra le forze dell’ordine e l’autorità giudiziaria, in applicazione della normativa sul codice rosso”. Le statistiche evidenziano una riduzione dei reati in materia di libertà sessuale (35 contro i 43 precedenti), mentre aumentano le denunce di stalking (68 procedimenti contro i 52 precedenti). I reati di maltrattamenti in famiglia sono lievemente diminuiti, passando dai 147 dello scorso anno agli attuali 137.
“Ben più rappresentative”, per il procuratore, “sono le statistiche estrapolate dal registro interno, perchè danno conto dei fatti effettivamente trattati, seguendo la disciplina del codice rosso”. I numeri confermano “la impeccabile tempestività” nella trattazione dei casi. Dei 117 reati sopravvenuti, ne sono già stati definiti 93, cioè circa l’80%.
Restano elevati i reati contro il patrimonio, in particolare numerosi sono i furti nelle abitazioni, quasi sempre a carico di ignoti. Cresce anche il numero dei reati di opinione: in costante aumento sono le querele per diffamazione aggravata. Nella materia sono inclusi anche i procedimenti per diffusione di informazioni false o tendenziose, associati al fenomeno delle cosiddette fake news, qualora idonee a turbare l’ordine pubblico, e le violazioni della privacy come il trattamento illecito di dati.
I reati in materia fiscale: in questo particolare ambito è stato redatto un protocollo con la finanza di Cremona alla quale è stato richiesto di fornire già in sede di comunicazione della notizia di reato gli elementi di carattere patrimoniale della persona indagata che consentano di valutare la reale praticabilità della misura cautelare ai fini ablatori. In questo modo la statistica riguardante i casi di “sequestro per equivalente” è passata da zero nel periodo 2016/2017 a 5 per un valore complessivo pari a circa 2 milioni di euro nel 2017/2018; dato ulteriormente cresciuto nel periodo precedente passando a 8 casi per un valore oggetto di sequestro di 4.377.773 euro, avendo raggiunto nel periodo in esame un valore complessivo pari a circa 76.270.836 euro.
Sul numero, come ha illustrato il procuratore nella sua relazione, “incide in maniera preponderante” il sequestro autorizzato per 72.004.494 euro nel procedimento a carico dell’imprenditore cremonese Marco Melega: “un procedimento molto complesso contro un sistema organizzato per eseguire truffe attraverso vendite online, costituito con una miriade di società, molte delle quali con base all’estero. Gli accertamenti portati avanti anche attraverso la collaborazione con Eurojust, sono conclusi ed è prossima la richiesta di rinvio a giudizio”.
Infine gli infortuni sul lavoro: nel periodo in esame i procedimenti per omicidio o lesioni da infortunio sul lavoro sono sensibilmente cresciuti: sono 82, di cui 4 per omicidio. Per far fronte al fenomeno sono stati organizzati corsi di formazione per ispettori dell’Ats cui hanno partecipato come relatori lo stesso procuratore e due magistrati della procura. Con l’ente è stata stipulata una convenzione con la quale è stato steso un protocollo di indagini e si è disposto il distacco presso la procura per tre giorni la settimana di un ispettore esperto dell’Ats.
Sara Pizzorni