Cultura

A 20 anni dalla morte un incontro in ricordo di Balducci maestro di pace

Il 25 aprile sono passati 20 anni dalla morte di Ernesto Balducci. Se ne è andato una sera, in seguito alle gravissime conseguenze di un incidente stradale alle porte di Faenza al ritorno da alcuni impegni pubblici. Ma il suo pensiero e le sue omelie sono ancora oggi più che vive e presenti. Per ricordarne la figura di anticipatore, pensatore e operatore di pace, di dialogo tra le culture e le religioni, di fraternità umana, ACLI, Associazione “Cremona nel Mondo”, Forum per la pace e il diritto dei popoli “Primo Mazzolari” e Tavola della Pace hanno organizzato un incontro dal titolo “L’uomo planetario”. Intervengono Carla Bellani, presidenza provinciale delle ACLI, Marco Pezzoni, Tavola della Pace di Cremona, Don Mario Aldighieri, responsabile Tavolo interreligioso. L’uomo planetario” è uno dei suoi libri più belli e attuali. Pubblicato nel 1985 parla di transizione al nuovo millennio, di religioni al bivio, di città e coscienza planetaria come “principio regolativo” del pensare e dell’agire. Insieme all’ultimo libro “La terra del tramonto” le sue riflessioni sono una miniera per chi crede possibile un’etica cosmopolitica. L’iniziativa, in programma martedì 24 aprile alle ore 17,30 nella Sala Grossi del Centro Pastorale Diocesano (via Sant Antonio del Fuoco) è stato voluto in occasione dell’anno mondiale dedicato al tema “Un’unica Famiglia Umana”.


Ernesto Balducci

Ernesto Balducci è stato una delle personalità di maggior spicco nella cultura cattolica postconciliare, amico di Giorgio La Pira, David Maria Turoldo, Don Lorenzo Milani, Mario Gozzini, Giampaolo Meucci e tanti altri cattolici democratici e “di sinistra” vissuti a Firenze tra gli anni 50 e gli anni 90.

Era nato il 6 agosto 1922 a Santa Fiora, un piccolo paese di minatori sul monte Amiata che è stato sempre da lui considerato un luogo fondamentale per la sua formazione umana, civile e religiosa. Entrato da adolescente negli Scolopi, fu ordinato sacerdote il 26 agosto 1944 e inviato subito a Firenze, dove ha insegnato nelle Scuole Pie Fiorentine e si è poi laureato in Lettere nel 1950 con Attilio Momiliano con una tesi su Fogazzaro. Amico di molti intellettuali fiorentini, collaborò con Giorgio La Pira nei gruppi giovanili della S. Vincenzo e nei primi anni 50 fu promotore del “Cenacolo”, una nuova associazione in cui all’assistenza di tipo caritativo si univa un’attenzione forte ai problemi politico-sociali e alla preparazione teologica e spirituale. Nel 1958 fondò “Testimonianze” e iniziò un’intensa attività pubblicistica (ricordiamo: Cristianesimo e cristianità, Morcelliana, Brescia 1963, Il Vangelo di S. Giovanni, Edizioni Cenacolo, Firenze 1966).

Dopo essere stato per qualche anno allontanato da Firenze, per l’ostilità della curia, e aver seguito il rinnovamento del Concilio Vaticano II, del quale fu un sostenitore, nel 1965 riuscì a tornare a Firenze e più precisamente nella Badia Fiesolana. Negli anni Settanta fu uno degli artefici del dialogo e dell’abbattimento di ogni frontiera culturale e politica (La politica della fede, Guaraldi, Firenze 1976).

Negli anni Ottanta fu in prima fila nella battaglia per il disarmo, promosse con “Testimonianze” i convegni Se vuoi la pace prepara la pace e fondò nel 1986 le Edizioni Cultura della Pace. La sua riflessione divenne sempre più complessa e articolata, tesa a fondare un nuovo umanesimo planetario (si vedano gli ultimi volumi: L’uomo planetario, Camunia, Milano 1985, Le tribù della terra, ECP, San Domenico di Fiesole 1991, La terra del tramonto, ECP, San Domenico di Fiesole 1992). Ernesto Balducci è scomparso, in seguito ad un incidente stradale, il 25 aprile 1992.

 

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