Cronaca

Aviaria, estinti i focolai cremonesi
Ma nuovi casi a Brescia e Mantova

I due casi rilevati in provincia di Cremona si sono risolti, ma resta la sorveglianza fino al 31 gennaio. Preoccupa inoltre la situazione nel Mantovano, dove sono stati rilevati 25 focolai da inizio epidemia, e nel Bresciano, con 20 allevamenti in cui è stato rilevato il virus

L’epidemia di influenza aviaria continua a far paura in tutta Europa ma, secondo gli esperti, l’incremento dei contagi sta mostrando segnali di rallentamento. In provincia di Cremona sono stati considerati ufficialmente estinti i due focolai che erano stati rilevati, tra la fine di novembre e l’inizio di dicembre, in allevamenti di broiler e tacchini in prossimità del territorio bresciano: la zona di sorveglianza resterà comunque attiva fino al 31 gennaio.

Preoccupa ancora, tuttavia, la situazione nelle province di Mantova e Brescia. Secondo i dati aggiornati al 30 dicembre scorso, nell’Alto mantovano sono stati rilevati altri due focolai negli ultimi giorni dell’anno, portando il totale degli allevamenti con casi accertati in provincia a 25. I focolai mantovani ancora attivi sono 14, mentre in 11 allevamenti sono stati estinti.

In provincia di Brescia, invece, si segnalano altri tre nuovi casi, per un totale di venti allevamenti colpiti da inizio epidemia: in sette casi i focolai sono ancora attivi.

In tutta Europa, tra l’inizio di ottobre e la fine di dicembre, si sono registrate 675 infezioni di uccelli selvatici e 534 focolai in allevamenti, di cui quasi trecento in Italia. Nel nostro paese è stato colpito principalmente il Veneto, con circa 250 focolai, la maggior parte in provincia di Verona. Per quanto riguarda il resto del mondo, Israele è attualmente uno dei paesi maggiormente colpiti, con contagi tra le galline e nella popolazione di gru. g.lo.

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