Cronaca

Green pass rafforzato al lavoro
Perboni: "Sì all'obbligo vaccinale"

Si fa sempre più concreta l’introduzione obbligatoria del green pass rafforzato per i lavoratori. Un provvedimento in questo senso ancora non c’è, ma l’orientamento del Governo sembra essere questo. Un’opzione che, al momento, pare escludere quella dell’obbligo vaccinale a tutti. L’ipotesi al vaglio dell’Esecutivo è quella di introdurre una sorta di road map che coinvolga gradualmente i vari comparti, a partire dalla Pubblica Amministrazione.

L’obiettivo è quello di riuscire a convincere quanti sinora non sono vaccinati che ad oggi sono 5,5 milioni tra gli over 12 La maggior parte è compresa nella fascia di età tra i 40 e i 59 anni. Secondo le stime del ministero, la metà di questi — 2,7 milioni — è occupata, ha un lavoro più o meno stabile.

Il fine è quello di spingere questa platea a vaccinarsi entro 10-15 giorni, prima che arrivi il picco della quarta ondata prevista dagli epidemiologi consulenti del Governo proprio tra due settimane.

Tuttavia la soluzione non trova il favore unanime della maggioranza politica che sostiene il Governo Draghi e nemmeno le parti sociali, anche se il Segretario Generale della Cisl Asse del Po Dino Perboni, precisando che l’obbligo vaccinale vale solo per le persone che non devono essere escluse per ragioni di salute che invece vanno tutelate, spiega: “Rappresenta una risposta, obbligo vaccinale sia necessaria, se decidesse per il Green Pass rafforzato andrebbe bene, anche se riteniamo che lo strumento corretto sia l’obbligo vaccinale”. L’obbligo vaccinale è “la misura giusta: serve questo strumento per impedire diffusione del Covid, ma anche aumento di morti e dell’intasamento degli ospedali”. L’obbligo o in alternativa il green pass rafforzato, è “lo strumento necessario per salvaguardare la vita delle persone e per consentire alle attività economiche di continuare”.

Per l’esponente della Cisl “è importante procedere attraverso una vaccinazione obbligatoria, già diversi Paesi europei la stanno adottando”. Si tratta “di un’assunzione di responsabilità, di salvaguardare la vita propria e degli altri, oltre che di impedire questo blocco delle attività che provocherebbe un danno economico incalcolabile”. “Se ci sarà questo green pass rafforzato – aggiunge Perboni – è importante che avvenga tramite una legge perché deve esserci un’uniformità di trattamento tra tutti i lavoratori e le lavoratrici”.

Il Segretario poi sottolinea: “E’ da molto che noi auspichiamo questa uniformità a tutela degli stessi lavoratori a cui sta particolarmente a cuore perché i vaccini – come ha detto il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella – i vaccini riducono i rischi e i danni per la salute. Dall’altra desta preoccupazione il dilagare di questa nuova variante che rischia di bloccare le attività: avremmo per cui anche un danno dal punto di vista economico e sappiamo quale è stata la sofferenza che lavoratori dipendenti e autonomi hanno patito negli ultimi due anni”.

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