Cronaca

Lotta al virus, scuole "in trincea", dal
15 obbligo green pass rafforzato

"A volte ci sembra che la scuola venga considerata ancora oggi uno strumento importante per monitorare i contagi e in generale lo stato di salute del Paese". Il preside del liceo Aselli, Alberto Ferrari, commenta l'introduzione del nuovo obbligo vaccinale per il personale scolastico.

Entra in vigore tra due giorni, dal 15 dicembre, l’obbligo vaccinale per il personale scolastico previsto dall’ultimo decreto legge 26 novembre. Un adempimento che comprende il ciclo vaccinale primario (le prime due dosi) e, appunto dal 15 dicembre, la somministrazione della dose booster, tenendo conto che l’intervallo fra il completamento del ciclo vaccinale primario e la  booster è ora di cinque mesi.  In sintesi, dal prossimo 15 dicembre, per svolgere l’attività lavorativa, il personale scolastico deve essere dotato di certificazione verde “rafforzata”.

 Per Alberto Ferrari, dirigente del liceo scientifico Aselli, la tutela della salute è la cosa primaria in questo periodo, ma certo è che il mondo scolastico sta iniziando a sentirsi un po’ in trincea: “In effetti – ci dice – di tanto in tanto abbiamo l’impressione di essere un po’ soldati in prima linea. Nel caso di contagi significativi tra i ragazzi, ad esempio, gli insegnanti sono comunque chiamati ad essere presenti per evitare il più possibile la didattica a distanza e mantenere un servizio. E a volte ci sembra che la scuola venga considerata ancora oggi uno strumento importante per monitorare i contagi e in generale lo stato di salute del Paese”.

Quello che viene chiesto ancora una volta al personale scolastico, ossia la terza dose, va ad aggiungersi al green pass, richiesto fin dall’inizio dell’anno scolastico, prima che ad altre categorie di lavoratori. Rispetto ad allora, perlomeno, le scuole effettuano i controlli in maniera più spedita, tramite piattaforma ministeriale, ma non sempre le cose funzionano: “Ogni tanto – dice Ferrari –  ci sono situazioni un po’ strane, ad esempio ho un lavoratore che presenta sempre una documentazione regolare, mentre sulla piattaforma è ancora indicato con rosso, come se non lo fosse. Cercheremo di capire come fare per evitare difficoltà, sia alla persona che alla scuola. resta il fatto che sempre più spesso la scuola è chiamata a svolgere compiti che non sarebbero di sua competenza”.

All’Aselli il 95% del personale è vaccinato. “E’ vero, è una percentuale alta, ma di quel 5% che manca faremmo volentieri a meno, perchè vuol dire relazioni anche di un certo tipo che si devono poi riscostruire in un momento di grande conflitto. Oggi quello che quello che preme di più è la salute delle persone, si tratta di arginare con gli strumenti che abbiamo, quindi al momento primariamente il vaccino, i contagi ed evitare problematiche di salute forte”.

Tra i dubbi che tanti dirigenti si stanno ponendo in queste ore, ci sono i casi particolari. Ad esempio: cosa succede se nei 20 giorni entro cui una persona è tenuta ad effettuare la terza dose, non riuscisse per qualsiasi motivo a trovare posto? “Nel concreto ci sono tante questioni irrisolte. Ad esempio, se una persona che arriva tardi a prenotarsi, ad esempio dopodomani, poi sta effettivamente male nel giorno fissato e non può farsi vaccinare, cosa succede? Secondo me il rischio che debba essere sospeso c’è. E quelli che sono in malattia come li dobbiamo considerare? Come coloro che devono ancora vaccinarsi?  Posso inviare loro questa sorta di diffida? Come sempre la vita reale è molto più complessa delle norme e le norme non possono arrivare a coprire tutti i vari casi”.

gbiagi

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