Cronaca

Dopo un anno e mezzo di violenze
si decide a denunciare il marito

Ancora una denuncia di maltrattamenti da parte di una donna nei confronti del compagno e ancora un’altra notifica di allontanamento dalla casa familiare e divieto di avvicinamento da parte dell’autorità giudiziaria. L’uomo manesco è un 35enne della zona di Vescovato, raggiunto dal provvedimento lunedi 6 dicembre. Soltanto due giorni prima, il 4, i carabinieri di Sospiro avevano notificato un atto simile a un 28enne.

Una escalation di violenza incontrollabile che durava da un anno e mezzo, quella portata alla luce dai carabinieri di Vescovato. Il 2 dicembre i militari si erano recati nell’abitazione dei coniugi per l’ennesima aggressione subìta dalla donna che in quella circostanza presentava anche un evidente livido a un occhio a causa di un pugno ricevuto in una lite avvenuta due giorni prima. La donna  ha riferito di essere oggetto di ripetuti maltrattamenti da parte del marito che la colpisce regolarmente con calci, pugni e schiaffi e la minaccia di morte, in particolare modo quando è in stato di alterazione psico-fisica per abuso di alcolici.
Drammatica la ricostruzione dei fatti da parte dei Carabinieri: la donna, con una cadenza di circa di due mesi, ha subito violenze fisiche a partire dal maggio del 2020. All’inizio erano solo offese verbali, poi il marito era passato alle vie di fatto colpendola con schiaffi al viso, sulla schiena e in testa. In una recente circostanza le aveva tirato addosso una bottiglia, per poi colpirla con pugni al viso e una volta a terra ha continuato a picchiarla con calci all’addome e alle gambe. Dopo l’ultima aggressione l’uomo, sempre i preda agli effetti dell’abuso di alcol, aveva chiamato il fratello della moglie per dirgli che l’avrebbe ammazzata se non fosse andata via di casa.
La donna, volendo tentare di salvare il rapporto con il marito e per paura di ritorsioni, non lo aveva mai denunciato e non si era mai presentata al pronto soccorso per farsi curare. Solo la sera del 2 dicembre si è convinta a rivolgersi ai Carabinieri. Accompagnata in caserma, ha trovato finalmente la forza di raccontare un anno e mezzo di pestaggi, un crescendo di violenze fisiche e psicologiche e una situazione che stava degenerando.

Il divieto di avvicinamento riguarda sia l’abitazione, che la moglie e il figlio piccolo oltre che il luogo di lavoro della donna. All’uomo è stato inoltre vietato di divieto di comunicare con loro con qualsiasi mezzo.

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