Cronaca

Così rinascerà l'ex clinica "La Pace" In via Massarotti assistenza sanitaria e residenze per anziani

Galli, don. Rasoli, mons. Marchesi e Lonati

Ecco come diventerà la ex Casa di cura ‘La Pace’ di via Massarotti, ora ribattezzata Casa di Riposo Giovanni e Luciana Arvedi. I lavori sono partiti. La struttura sarà pronta entro il 2013. Dodicimila metri quadrati di parco con due edifici.
Nel corpo centrale, l’edificio della ex casa di cura, prenderanno posto la Residenza Sanitaria Assistenziale (Rsa) con 84 posti organizzati in sette nuclei (tutte le stanze avranno uno o due letti e il bagno), e il Centro Diurno Integrato in un’ala del pian terreno con 20 posti disponibili per anziani che vivono nella propria casa, ma presentano problematiche assistenziali che vanno oltre il solo intervento domiciliare.
Nel corpo B, l’ex residenza delle Suore Adoratrici del Santissimo Sacramento di Rivolta d’Adda, sei alloggi protetti, appartamenti costituiti da camera, soggiorno, cucina e servizi per persone autonome che però possono trovare nella struttura accanto l’assistenza necessaria, come pasti, assistenza domiciliare o infermieristica, e la Comunità alloggio, prevista per 15 persone con stanze e spazi comuni. Intorno, oltre all’enorme giardino, una Chiesa (aperta alla cittadinanza), una portineria e un parcheggio.
L’ex ‘La Pace’ è stata pensata e sarà gestita dalla Fondazione ‘La Pace onlus’, fondata nell’aprile 2011 da Fondazione Coniugi Preyer (Casalmorano), Fondazione SS. Redentore (Castelverde), Fondazione Elisabetta Germani (Cingia de’ Botti), Fondazione Vismara De Petri (S. Bassano), Società di mutuo soccorso e previdenza tra i sacerdoti della diocesi e Cooperativa Armonia (Gruppo Gamma, Nazareth, Pulisoft, Varietà).
Il complesso è stato acquistato dal Cavalier Giovanni Arvedi e donato alla Diocesi di Cremona che a sua volta l’ha messo a disposizione dell’apposita Fondazione ‘La Pace onlus’. I costi dell’intervento di risistemazione verranno sostenuti sempre dal Cav. Arvedi.
I lavori sono stati affidati all’impresa di costruzione ‘Immobiliare Raffaella srl’ di Monticelli d’Ongina (PC) di Musi Riccardo, il progetto è stato sviluppato dallo ‘Studio Beltrami Architettura’ e dallo ‘Studio di Ingegneria Brambilla’.
«Sarà un presenza significativa per la cittadinanza – ha esordito mons. Mario Marchesi, vicario generale della Diocesi di Cremona -. Questo progetto ha alle spalle due finalità: non lasciare al mercato libero un immobile che è nato con un preciso scopo e offrire alla comunità un servizio che risponda ai bisogni del territorio».
«Molti cremonesi sono nati alla ex ‘La Pace’ – ha ricordato il presidente della Fondazione ‘La Pace onlus’ Umberto Lonati -, dunque il recupero della struttura rappresenta molto per la città. L’intervento economico del Cav. Arvedi ci consentirà di partire senza oneri, con i soli costi dell’assistenza da sopportare. Questo andrà a vantaggio delle rette. Per quanto riguarda la permeabilità della struttura, vogliamo che la Casa di Riposo sia viva e vissuta da tutti i cittadini, dunque prevediamo progetti in questo senso».
«Verranno rivisti gli accessi ai vari corpi della struttura – ha illustrato il vicepresidente della Fondazione Virginio Galli – ed è previsto un grosso intervento sugli impianti».
«E’ una giornata di festa per la città – è intervenuto il vicesindaco Carlo Malvezzi -. Questo progetto ha una grande rilevanza dal punto di vista urbanistico e una grande rilevanza dal punto di vista sociale con la Chiesa attenta ai nuovi bisogni della cittadinanza».
«Questa attività può essere un business – ha concluso Lonati -. Noi vogliamo una struttura in equilibrio di bilancio, non abbiamo alcuna intenzione di guadagnarci. Ciò che ricaveremo andrà a beneficio delle rette e degli ospiti. Il recupero dell’ex ‘La Pace’ è stato riconosciuto dal Comune di ‘pubblica utilità’: non abbiamo pagato oneri di urbanizzazione  semplicemente perché si tratta di manutenzione straordinaria senza aumento dei volumi. Sulla concorrenza con Cremona Solidale, ben venga una gara sulla qualità a beneficio di un maggior ventaglio di opportunità per gli anziani e un crescente stimolo al miglioramento del servizio».

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