Ambiente

Differenziata di scarsa qualità e
blocco impianti: crollano i ricavi

Da oltre 1 milione del 2019 a poco più di 600mila euro di ottobre 2021. E’ la diminuzione degli introiti derivanti dal recupero dei rifiuti differenziati, carta, vetro, plastica lattine. Un calo dovuto a vari motivi, illustrati nella risposta dell’assessore Maurizio Manzi all’interrogazione del consigliere di Forza Italia Saverio Simi. “Il dato, aggiornato ad ottobre e quindi da ricondurre alla intera annualità del 2021,  è riconducibile alla scarsa qualità della carta e della plastica, materiali che in molti casi non sono più differenziati correttamente dagli utenti; questo trend in discesa è già stato evidenziato nel corso degli ultimi anni a causa della sempre maggiore percentuale di impurità presenti nelle frazioni differenziate di carta e plastica e ha assunto particolare rilievo principalmente nel 2020 segnato dalla pandemia”.

“In questo senso, le iniziative di sensibilizzazione verso gli utenti saranno sempre più potenziate al fine di raggiungere un incremento della qualità della raccolta differenziata e l’aumento della percentuale della stessa. Infatti, uno degli obiettivi del progetto della tariffa puntuale è proprio quello di arrivare ad una differenziata il più possibile di qualità in modo da poterla valorizzare. Dai primi dati di questo primissimo periodo di avvio della tariffa puntuale, è stato registrato un aumento della percentuale della raccolta differenziata in confronto allo stesso periodo dell’anno scorso”.

Una richiesta di chiarimenti molto circostanziata, quella fatta da Simi nell’interrogazione di metà novembre, che trae spunto dall’avvio della sperimentazione per la tariffa puntuale. “L’elemento più critico del progetto è la mancata esplicitazione di obbiettivi quantitativi e qualitativi concreti e misurabili”, aveva detto il consigliere.  “E’ evidente a tutti che il solo aumento della percentuale della raccolta differenziata o il numero di sacchi dotati di tag ritirati in questi primi due mesi non coincide automaticamente con l’incremento del quantitativo di rifiuti differenziati effettivamente avviati al riciclo. Già oggi almeno il 25-30% dei rifiuti differenziati vengono avviati all’incenerimento in quanto non riciclabili, al pari di quelli indifferenziati”.

Circostanziate anche le risposte date da Manzi, contenute in una decina di allegati. Tra i quali emrge appunto il calo considerevole dei rifiuti differenziati, soprattutto della carta, il cui valore di riciclo si è dimezzato, da 331mila euro del 2019 ai 117 del 2021; ma anche della plastica (da 508mila euro a 356mila); dei Raee (da 39mia e 24mila euro) e di vetro e lattine (da 85.200 euro a 74.700).

“È da considerare anche il fatto che la pandemia abbia pesato sul sistema di riciclo dei rifiuti – continua Manzi –  dato che nell’anno 2020 sono aumentati gli imballaggi, soprattutto carta, cartone e acciaio, anche a causa dell’impennata dell’e-commerce ed è calato l’organico a seguito delle chiusure imposte alla ristorazione e al turismo; sono altresì diminuiti i rifiuti speciali di origine industriale, quelli delle costruzioni e del commercio. Anche le filiere delle frazioni riciclate hanno registrato dei cambiamenti in negativo per l’effetto delle difficoltà dovute ai blocchi nella logistica internazionale.
Si rileva che i consorzi hanno diminuito il riconoscimento rispetto agli anni passati, anche a causa della saturazione degli stoccaggi sia di impianti di riciclo sia di alcuni termovalorizzatori”.

Per quanto riguarda la raccolta di oli vegetali e minerali esausti, “quest’iniziativa – afferma Manzi –  è destinata a ridurre innanzitutto l’immissione, attraverso la rete fognaria, di sostanze inquinanti, a beneficio dunque dell’ambiente e della salute, al quale si aggiunge, in un’ottica di economia circolare, il riutilizzo dell’olio vegetale. Per tale motivo Padania Acque, gestore della fognatura e degli impianti di depurazione, riconoscendo l’importanza di questo intervento migliorativo, come compensazione dei benefici anche economici ottenuti in fase di depurazione, si è fatta carico della messa in funzione e manutenzione della fontana di piazza Cadorna e di quella al centro dei giardini di piazza Roma”.

Dal 2016 sono diminuiti anche i quantitativi di rifiuti soliti urbani mandati al termocombustore dal Comune di Cremona (esclusi i rifiuti sanitari): erano 10mila tonnellate allora, sono diventati 8.280 a fine novembre di quest’anno. g.biagi

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