Cultura

Mostra ArteAGallery
Inaugurazione l'11 dicembre

ArteAGallery presenta “It’s All in My Hands, It’s All in Your Eyes”, mostra che pone in dialogo, per la prima volta, cicli recenti della ricerca artistica di Giorgio Palù (Cremona, 1964) con l’opera di Alfredo Rapetti Mogol (Milano, 1961).Due artisti appartenenti alla stessa generazione e, pur negli esiti diversi, accomunati da un’indagine foriera di esiti che si sviluppa rispettivamente attorno a un tema d’elezione: per Palù, la materia; per Rapetti, la parola. Entrambi provenienti da ricerche in altri linguaggi e discipline,traducono la loro specifica professionalità in disciplina artistica, riuscendo a elaborare un linguaggio riconoscibile e stratificato, frutto di un’energia ideativa e produttiva di fertile vitalità.

Giorgio Palù èinfattitra i più importanti architetti contemporanei italiani, la sua opera è stata pluripremiata e riconosciuta, tra gli altri, con il Compasso d’Oro nel 2016 per l’Auditorium Arvedi del Museo del Violinodi Cremona, mentre Alfredo Rapetti Mogol è un noto scrittore di testimusicali. La materia per l’opera di Palù è laboratorio sperimentale, metafora di senso, icona trasmutevole che l’artista continua a interrogare, in una processualità germinativa che spazia dal cemento alla resina, dal travertino al cristallo e al plexiglas, dall’assemblagedi elementi di recupero e riuso all’installazione multimediale.

La parola è per Rapetti origine e approdo di una vitale capacità modulatoriae compositiva, che porta l’artista ora a scavare e stravolgere l’alfabeto e la sua sillabazione, ora a reinventare i codici poetici e comunicativi: un inno alla vitalità della parola che è fonte di vita e dialogo, in un corpo a corpo con il pubblico, chiamato a trovare segrete relazioni tra il linguaggio e la pittura, il pensiero e la sua traduzione narrativa.

Sin dal titolo,It’s All in My Hands, It’s All in Your Eyes, (è tutto nelle mie mani, è tutto nei tuoi occhi), il progetto espositivo evidenzia sia la duplice direzione della loro ricerca artistica –le mani e la materia, gli occhi e la parola –sia la costante richiesta che le loro opere svolgono nei confronti dellospettatore, chiamato ad essere partecipe del farsi della materia e dell’affioramento del linguaggio, in una reciprocità di sguardi e tattilità, empatia e coinvolgimento.Di Giorgio Palù saranno esposte una selezione di opere scultoree, realizzate tra il 2018 e il 2021: pietra e resine, plexiglass e cristallo sono i materiali d’elezione di questa esposizione che verifica come, partendo da una specifica tipologia di materiale, l’artista ne lavori e ne trasformi l’identità, in una reiterazione del gesto che disegna, scava, trasforma iconicamente la superficie.

La sede espositiva è ilBlue Pavilion, uno spazio polifunzionale con vocazione espositiva che si immerge nell’area verde del complesso di uffici e residenziale Gardens Beyond the Clouds, progettato nel 2015 dallo studio Arkpabi di Giorgio Palù e Michele Bianchi Architetti. Blue Pavilion deve il suo nome al nucleo di ampie vetrate azzurre che connotano l’intero percorso e rendono l’esperienza del visitatore immersiva, accompagnandolo in un itinerario di scoperta e stupore che esalta gli oggetti artistici, in un dialogo spirituale con la natura esterna e con le fluide atmosfere interne

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