Economia

PNRR, ANCE: "Apprezzamento,
ma ci sono alcuni nodi irrisolti"

Lunedì 22 novembre 2021, il direttore dell’Associazione Costruttori ANCE Cremona, Laura Secchi, ha preso parte all’incontro informativo “PIANO NAZIONALE DI RIPRESA E RESILIENZA – PNRR: azioni e misure per gli Enti Locali e i Territori Tra linee guida ed indicazioni operative”, organizzato dall’Ente Provincia di Cremona in collaborazione con l’Unione Province d’Italia (UPI).

Sul tema, Ance Cremona esprime “apprezzamento per il contenuto del decreto-legge di attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) che prevede una serie di misure puntuali, principalmente relative all’attivazione dei finanziamenti europei, necessarie per il raggiungimento degli obiettivi previsti entro fine anno e il conseguente ottenimento della prossima tranche di risorse europee”.

Il decreto tuttavia “lascia ancora senza soluzioni alcuni nodi irrisolti in materia di opere pubbliche che, devono essere risolti entro la fine dell’anno per assicurare un efficace avvio del PNRR, favorendo la concorrenza e la trasparenza”. Tra questi figurano in particolare le misure relative all’avviso per le procedure negoziate per interventi PNRR, ma anche relativamente a opere a rete e suddivisione in lotti quantitativi, caro materiali, fidejussioni per le opere pubbliche (introduzione del sistema alla francese), SAL Mensili emergenziali, Collegio Consultivo Tecnico sotto-soglia (ADR in generale), responsabilità verso terzi dei componenti di un raggruppamento, maggiori oneri Covid e illecito professionale (c.d. “articolo 80”). Rimane infine “il nodo irrisolto dell’effettiva disponibilità di progetti da realizzare con i fondi del PNRR; nodo rispetto al quale è opportuno trovare rapidamente soluzioni (al momento assenti nel decreto)”.

Dal punto di vista della programmazione, uno studio della Associazione nazionale costruttori ANCE, aggiornato al 30 settembre 2021, ha evidenziato che circa la metà dei 108 miliardi di euro destinati ad interventi di interesse per il settore delle costruzioni risulta “territorializzato”, ovvero per 55,7 miliardi di euro è possibile individuare i territori nei quali le risorse europee produrranno effetti in termini di investimenti realizzati.

“Se dal punto di vista della programmazione – commenta ANCE – sono stati compiuti importanti passi in avanti, con il decreto in commento sono introdotte alcune riforme che modificano in modo significativo le procedure attualmente vigenti e dovrebbero consentire un più rapido avvio degli investimenti del Piano. E’ il caso delle misure relative alle infrastrutture ferroviarie, come la riforma dell’iter di approvazione del Contratto di programma RFI”.

La riforma “risponde ad un’esigenza più volte manifestata dall’ANCE, che per anni ha denunciato l’impossibilità di utilizzare risorse regolarmente stanziate nel bilancio dello Stato a causa delle lungaggini del processo di approvazione del Contratto di programma di RFI che prevedeva ben 12 passaggi procedurali”. “Nel condividere le modifiche apportate – aggiugnono – che consentiranno di accelerare la realizzazione degli investimenti, si evidenzia, però, la necessità di semplificare al massimo le procedure necessarie per assolvere gli obblighi suddetti per non gravare sulle amministrazioni competenti”.

ANCE ribadisce quindi “l’eccessiva frammentazione dei programmi riguardanti la rigenerazione urbana nel PNRR. Le linee di investimento previste, seppur meritorie negli obiettivi, risultano eterogenee e prive di una regia nazionale, più volte evocata anche dallo stesso Governo”. In tema di legalità, “la novella legislativa attua un opportuno contemperamento fra le esigenze connesse all’adozione delle misure di prevenzione antimafia, con quelle derivanti dall’occasionalità delle condotte censurate”.

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