Politica

Barriere architettoniche, Ceraso:
"Quando adozione del Peba?"

A che punto è il Comune con l’abbattimento delle barriere architettoniche in città, e soprattutto con la la redazione/adozione del Peba (Piano di eliminazione delle barriere architettoniche)? A chiederselo è il consigliere comunale Maria Vittoria Ceraso, che ha presentato un’interrogazione a risposta orale.

I Peba sono strumenti per monitorare, progettare e pianificare interventi finalizzati al raggiungimento di una soglia ottimale di accessibilità e fruibilità degli edifici per tutti i cittadini” spiega Ceraso. “Ogni Comune dovrebbe dotarsi di un piano teso a rilevare e classificare tutte le barriere architettoniche presenti in un’area definita che possono riguardare edifici pubblici e privati aperti al pubblico o porzioni di spazi pubblici urbani (strade, piazze, parchi, giardini, elementi di arredo urbano).

Da un’indagine Anci del 2018 è risultato che il 94% dei Comuni lombardi è privo di un Peba, tra questi c’è anche Cremona.
Per tale motivo la Regione Lombardia nel 2020 ha istituito il Registro regionale telematico dei Peba, mirando a promuoverne la diffusione mediante meccanismi di premialità/penalizzazione dei Comuni che hanno o meno adottato un Peba.
Adottare misure che rendano le nostre città più inclusive, eliminando le barriere architettoniche rappresenta un investimento che permette a tutte le persone (e non solo ai cittadini con disabilità) di vivere al meglio e con maggiore libertà gli spazi pubblici.

Ancora adesso, in ragione di un’applicazione solo normativa e manualistica, si progettano spazi discriminanti e non inclusivi, spazi che ostacolano l’accesso e la fruizione in autonomia da parte di un’ampia platea di persone (persone con disabilità permanente o temporanea, persone con deficit sensoriale, difficoltà d’orientamento, anziani, bambini).

La mia interrogazione è finalizzata a sapere a che punto è il Comune di Cremona nella redazione del Peba e soprattutto a capire il metodo che sta adottando nella predisposizione dello stesso visto che l’argomento non è mai stato condiviso in una Commissione nonostante l’importanza e la strategicità dello stesso che dovrebbe integrarsi con altri piani e politiche già attive sul territorio (ad esempio i piani per le politiche sociali, i piani di zona, piani per la mobilità urbana).

In particolare vorrei assicurarmi che il citato piano non venga considerato come mero adempimento burocratico, come prodotto da far confezionare eventualmente a un tecnico esterno nel più breve tempo possibile, ma possa rappresentare un’occasione per avviare un percorso partecipato e condiviso con i cittadini, con le associazioni di persone con disabilità e con la comunità insieme alle istituzioni culturali, sociali ed economiche dei territori per ripensare gli spazi e i servizi diventando opportunità di rigenerazione sociale, culturale ed economica per la nostra città.

Sempre sul tema della disabilità ho colto l’occasione, con l’interrogazione in oggetto, di segnalare che negli scorsi mesi diversi cittadini detentori di permessi per disabili mi hanno manifestato la loro difficoltà nello spostare le auto parcheggiate negli stalli a loro dedicati nei giorni di pulizia strade. Qualcuno è stato anche multato per non aver potuto spostare l’auto e solo a seguito di ricorso in autotutela ha ottenuto l’annullamento della sanzione. In tale occasione è stata anche avanzata la richiesta al Comando dei vigili di prevedere nel piano generale dei divieti per la pulizia strade la possibilità per tali soggetti di non incorrere in multe nel caso in cui siano impossibilitati a spostare le loro autovetture dagli stalli dedicati nel giorno di spazzamento.

Ad esempio dal 31 marzo 2021 il Comune di Cernusco sul Naviglio ha disposto che non sarà più necessario per i disabili spostare l’auto (con apposito contrassegno) dagli stalli dedicati nei giorni di pulizia strade se impossibilitati, specificando che l’iniziativa si inserisce nell’ambito del Peba. Credo che anche per il nostro Comune l’accoglimento di questa richiesta sarebbe un nuovo passo avanti nell’andare incontro alle esigenze dei diversamente abili”.

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