Vaccino under 11, Cavalli:
"Ben venga se lo autorizzano"
Continuano a crescere i casi di positività tra i bambini nella fascia d’età tra gli 0 e gli 11 anni, ossia quelli che per il momento non rientrano tra la popolazione da sottoporre a vaccino. Guardando il trend dei contagi a scuola, la maggioranza degli alunni positivi si concentra negli asili e nelle primarie, dove nell’ultima settimana se ne sono contati 18. Numeri ancora bassi, per fortuna, come evidenzia anche il dottor Claudio Cavalli, primario della pediatria di Cremona.
“Non vediamo aumenti di ricoveri per il Covid: l’andamento delle positività è più o meno costante rispetto ai mesi precedenti e per la maggior parte dei casi gli effetti sono piuttosto blandi, anche se non si può abbassare la guardia: è notizia di due giorni fa di un neonato morto in Inghilterra dopo essere nata dalla madre covid-positiva non vaccinata. La morte di un neonato fino a oggi era risultata estremamente rara. E in ogni caso bisogna fare attenzione alla trasmissione verticale, ossia da madre a feto”.
Difficile dire se il Covid inizierà a colpire anche i bambini in maniera più massiccia, ma il rischio c’è: si tratta infatti di un virus mutevole, che cambia anche i propri bersagli. “Il coronavirus ha dimostrato di essere un animaletto che tende a infiltrarsi nelle zone che lasciamo scoperte di volta in volta. Lo ha dimostrato cambiando l’età di maggiore incidenza, aggirando le iniziali difese che erano state messe in atto… insomma, tende ad aggirare gli ostacoli. E’ difficile poi dire se inizierà a colpire i bambini sotto gli 11 anni”.
Tuttavia non è da escludere che si possa arrivare a dover vaccinare fasce d’età più basse, anche a fronte del fatto che Pfizer ha annunciato che il vaccino è pronto all’uso per la fascia 5-11 anni: “le vaccinazioni rappresentano una delle cose che ha allungato l’aspettativa di vita più di qualsiasi altra” commenta Cavalli. “Sappiamo che si possono fare vaccinazioni nei bambini nei primi mesi di vita, tra cui l’antinfluenzale, che sarebbe opportuna sebbene molti genitori non l’accettano. Dunque vaccinare i bambini per il Coronavirus non è certo una cosa più pericolosa di altre.
Non dimentichiamo poi che ormai siamo a oltre 6 miliardi di dosi somministrate, con effetti collaterali bassissimi, ed è quindi sbagliato dire che si tratta di vaccini non testati. Alla luce di tutto questo, se parte l’autorizzazione a somministrare il vaccino negli under 11, vacciniamo tutti quelli che si possono vaccinare”.
Laura Bosio