Cronaca

A2A-Lgh, Rifondazione: "Società
pubbliche sono bene comune"

La sede di Lgh

Anche Rifondazione Comunista interviene sulla fusione di Lgh e A2A, esprimendo le proprie perplessità su un’operazione piuttosto controversa. “Una storia travagliata e contrastata con un pronunciamento dell’Anac contraria alla prima cessione, con ben due sentenze dei Tar che hanno respinto due ricorsi contro tale pronunciamento, ma soprattutto l’intervento della Procura della Corte dei Conti che ha chiesto chiarimenti sull’operazione, notizia fresca” commentano Fabrizio Baggi, segretario regionale Lombarda e Piergiuseppe Bettenzoli, Segretario federazione di Crema. “Senza dimenticare che un parere chiesto a un legale dall’Astem di Lodi, azionista di Lgh, boccia l’intera operazione”.

“Già in passato Rifondazione Comunista ha criticato, con motivazioni assai circostanziate, opponendosi a questa vendita avvenuta senza una gara pubblica, bensì con la cessione diretta e soprattutto, con l’esclusione dei soci e mi riferisco a Scrp, che come Astem possedeva una quota azionaria di Lgh.

Come Rifondazione Comunista ribadiamo che le partecipate, nate per essere una risorsa del territorio sono diventate dei “poltronifici” e merce di scambio per giochi politici che nulla hanno da spartire con il bene comune. Invece di essere al servizio dei comuni, sono diventate al servizio dei partiti e ora con la cessione di Lgh ad A2A al servizio degli azionisti. E‘ stato un esproprio legalizzato e tutt’ altro che proletario, favorito da una visione politica miope e ottusa.

La fusione, voluta per ripianare i debiti di una gestione non esaltante di Aem, altra azionista di Lgh e per quanto riguarda Scrp senza coinvolgere i soci. Non dimentichiamo che per la cessione del 51 per cento, eccetto il Comune Crema, nessun comune ha deliberato la cessione in quanto il Consiglio di amministrazione aveva espressamente dichiarato che la decisione competeva allo stesso e che se ne prendeva tutte le responsabilità. Senza contare che Scrp è riuscita a dividere il territorio tra i sindaci lungimiranti che hanno deciso di recedere dalla società e gli altri sindaci che sono rimasti, in quanto il consiglio di amministrazione si è opposto alla fuoriuscita, aprendo un contenzioso legale ancora in atto.

L’operazione Lgh-A2A è deleteria per il nostro territorio, in pratica Lgh scompare e a noi resta solo il logo e i sindaci, da proprietari, sono stati retrocessi dalla società e sono diventati dei semplici azionisti, servi.
Ci auguriamo che la Corte dei Conti faccia chiarezza e che i partiti, i quali per difendere le loro scelte suicide per il territorio non sono mai intervenuti in maniera determinata per fermare o criticare l’operazione, abbiano finalmente un ripensamento e rivedano le proprie posizioni.

Indipendentemente da ciò che deciderà la Corte dei Conti, il suo intervento è altamente positivo in quanto sancisce il principio che le società pubbliche sono un bene comune e non possono essere gestite in base a interessi diversi da quelli dei cittadini, anche se in questi giorni il governo Draghi sta operando proprio nella direzione di distruzione dei servizi pubblici. Confidiamo che i cittadini, i lavoratori, le organizzazioni sindacali reagiscano a questo tentativo, come a suo tempo hanno fatto in difesa della gestione pubblica dell’acqua.

Noi non abbiamo dimenticato il 5 agosto del 2011, quando l’allora Governatore della Banca d’Italia Mario Draghi, insieme a Trichet Presidente della Banca Centrale Europea scrisse la famigerata lettera a Berlusconi, Presidente del Consiglio dei Ministri, nella quale indicava come necessarie e ineludibili le “privatizzazioni su larga scala, in particolare della fornitura di servizi pubblici locali”.
Per questo ora non ci scandalizziamo della sua volontà di favorire le aziende private, il capitale, a scapito del pubblico”.

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