Cronaca

Martinotti, gli scontri col collega
"Pazienti ai limiti dell'operabilità"

L’Asst di Cremona, nella persona del direttore generale Giuseppe Rossi, sarà chiamata come responsabile civile nel processo contro Mario Martinotti, 64 anni, di Pavia, ex primario del reparto di Chirurgia dell’ospedale di Cremona, accusato di quattro casi di omicidi colposi e di truffa aggravata in concorso con la moglie Floriana Maggi, 55 anni, dentista di Pavia. Lo ha deciso oggi il giudice che ha accolto la richiesta delle parti civili, rappresentate dagli avvocati Guido Maria Giarrusso e Mario Palmieri. Martinotti, che in udienza preliminare era stato assolto dagli altri due reati contestati, quelli di lesioni volontarie e falso in cartella, è assistito dagli avvocati Carlo Enrico Paliero e Luigi Fornari, entrambi del Foro di Milano, mentre la Maggi è rappresentata dall’avvocato Luca Curatti.

Martinotti (a sinistra) con gli avvocati Paliero e Curatti

Tra i testi che verranno chiamati a testimoniare, anche i chirurghi Nicola Pasquali e Giordano Busi. Sono loro, da quanto emerge dalle carte dell’inchiesta, ad aver puntato il dito contro l’ex primario. I due medici saranno sentiti nel corso dell’udienza del prossimo 9 marzo riguardo la gestione dei pazienti da parte di Martinotti. Busi, in particolare, nel 2009 aveva chiesto di essere trasferito a Casalmaggiore dopo aver presentato una lettera in cui denunciava uno stato di incompatibilità con il primario, evidenziando problemi di gestione del reparto da parte di Martinotti. Nelle dichiarazioni rese in procura, Busi aveva parlato del clima pesante che si respirava all’interno del reparto, tanto che altri due chirurghi e un anestesista erano andati via, a detta dello stesso Busi, a causa dei contrasti con Martinotti, e dei suoi “scontri” con l’allora primario su casi di pazienti “ai limiti dell’operabilità, con uno stadio di malattia tale da sconsigliare l’operazione. Lui decideva comunque di operarli, a volte anche con esiti letali”.

A chiedere i danni all’imputato ci sono Mauro Tanzini, fratello di Renzo, 51 anni, paziente di Martinotti morto il 15 agosto del 2016, e la moglie e il figlio di Pasquale Dornetti, 78 anni, altro paziente deceduto il 14 luglio del 2017.

Secondo l’accusa, l’ex primario, in pensione dal primo gennaio 2020, avrebbe sottoposto 4 pazienti ad operazioni di cui non avrebbero avuto necessità dopo aver effettuato delle diagnosi superficiali. Tutto ciò, per la procura, al fine di ottenere visibilità e prestigio. I fatti contestati vanno dal 2015 al febbraio del 2019.

Gli avvocati Palmieri (a sinistra) e Giarrusso

Contro l’imputato c’è anche l’accusa di truffa aggravata all’Asst. In concorso con la moglie Floriana, pur avendo un rapporto esclusivo con l’Azienda sanitaria territoriale, pagato con una indennità di 52.577,74 euro lordi, avrebbe costituito ‘fittiziamente’ il poliambulatorio studio medico poli specialistico Clastidium di Voghera. La moglie, ufficialmente rappresentante legale della struttura in cui di fatto esercitava solo il marito, aveva sottoscritto con l’Asst una convenzione con la quale si autorizzava il marito ad esercitare la libera professione presso il poliambulatorio. Per l’accusa, inducendo in errore la stessa Asst sul rispetto del rapporto di esclusività. La truffa sarebbe cominciata il 24 febbraio fino al 31 dicembre 2019, quando il medico si era ritirato.

Per il reato di truffa, il giudice ha autorizzato la citazione di pazienti che era stati curati privatamente da Martinotti presso la clinica di Voghera.

“Il mio impegno per il bene dei malati è sempre stato totale”, ha sempre dichiarato il medico. “Sto affrontando questa esperienza serenamente perchè la mia forza è la consapevolezza della mia professionalità, e perchè da parte dei miei pazienti, da gran parte della mia equipe, e da tutti coloro che mi conoscono, ho ricevuto tanta solidarietà e vicinanza. Il mio modo di procedere è stato sempre corretto”.

Sara Pizzorni

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