Omicidio Designati. Lunedì il
marito davanti alla Corte d'Assise
Leggi anche:
Si aprirà lunedì in Corte d’Assise a Cremona il processo per omicidio a carico di Eugenio Zanoncelli, 56 anni, operaio, accusato di aver ucciso la moglie Morena Designati, 49 anni, la sera del 24 giugno 2020 nella loro villetta in via De Nicola a Palazzo Pignano. L’imputato, rinchiuso da 15 mesi nel carcere di Cremona, è difeso dall’avvocato Maria Laura Quaini.
La Corte sarà composta dal presidente del tribunale Anna di Martino affiancata dal collega togato Francesco Sora e da sei giudici popolari. I familiari della vittima, assistiti dall’avvocato Alessandro Porchera, si sono già costituiti parte civile in udienza preliminare: sono i tre fratelli di Morena e la mamma. Così come il fratello dell’imputato e il figlio di 13 anni della coppia, quest’ultimo rappresentato dall’avvocato Micol Parati.
La sera del delitto, Andrea, il figlio 13enne, non era in casa. Al suo rientro, attorno alle 22, Zanoncelli lo aveva accompagnato dallo zio a Rivolta d’Adda per poi darsi alla fuga dopo aver ucciso la moglie. L’uomo era stato rintracciato al confine tra il territorio bergamasco e quello di Rivolta d’Adda e portato in caserma a Crema.
La coppia era stata descritta come “estremamente riservata”: quasi vent’anni trascorsi in paese (la famiglia era originaria di Rivolta) senza mai legare davvero con nessuno.
Ma la situazione domestica, tempo fa, era stata sconvolta da pesanti problemi di salute, quando a Morena era stata diagnosticata una grave patologia degenerativa. Un quadro che secondo alcuni avrebbe gravato sulla serenità della famiglia. Era infatti il marito ad occuparsi di tutto e ad accudire la moglie. Sul corpo di Morena, trovata senza vita avvolta in due coperte al piano terra della casa, l’autopsia aveva rilevato ecchimosi datate. Maltrattamenti da parte del marito?. Il processo lo accerterà.
Sara Pizzorni