Cronaca

Gioco patologico, parrucchiere
ed estetiste saranno "sentinelle"

La lotta al gioco d’azzardo patologico approda nei saloni di parrucchieri ed estetisti del territorio, che si faranno “sentinelle” di un disagio che sta assumendo proporzioni sempre più grandi, al punto da diventare un vero e proprio allarme sociale: questo il contenuto dell’iniziativa promossa dall’Asst di Cremona, in collaborazione con la Cna, che coinvolgendo i propri associati vuole dare un contributo fattivo.

“Sciogli i nodi”, questo il titolo del progetto, vuole intercettare il sommerso, ossia tutte quelle persone che, pur soffrendo di questa patologia, non si rivolgono ai servizi. Basti pensare che sono 61 i pazienti seguiti dal Serd di Cremona, ma in realtà il problema riguarda una platea molto più ampia. Ed è proprio a questa, composta per la maggior parte da donne, che si rivolge il progetto.

“Delle persone che seguiamo, il 60% sono uomini, eppure sappiamo che a giocare sono soprattutto le donne” evidenzia il direttore del Servizio Dipendenze, Roberto Poli. “Abbiamo deciso quindi di fare un’attività proattiva sul territorio, collaborando con la Cna attraverso delle figure professionali che hanno un contatto diretto con il mondo femminile e quindi possono essere un tramite per intercettare questo tipo di problema e far si che si rivolgano a questo servizio”.

Il fenomeno, dal 2000 ad oggi, è stato in grande crescita, e negli ultimi anni, con il Covid, si è passati al gioco online, che ha portato al cambio delle modalità di gioco e a un più ampio accesso a questa dipendenza. “Il gioco è una dipendenza con caratteristiche molto simile a quella da sostanze, perché c’è il problema della tolleranza e dell’astinenza” continua Poli. “Non provoa danni strettamente fisici, ma si hanno ripercussioni in ambito familiare, sociale ed economico. I giocatori spesso finiscono sul lastico, si indebitano e falliscono il proprio progetto esistenziale”.

“Ci troviamo di fronte a una moltitudine di storie individuali fatte di debiti e di usura di drammi familiari” aggiunge Franco Spinogatti, direttore del Dipartimento di Salute Mentale e delle Dipendenze. “Spesso si arriva a intervenire quando è troppo tardi. Dobbiamo riuscire a intercettare precocemente le persone affette da questa patologia”.

“L’idea del progetto nasce da lontano” spiega Irene Ronchi, psicologa del Serd. “Dai corsi di formazione che facciamo periodicamente, rivolti a esercenti che hanno punti gioco. Questi ci dicevano che le donne giocano più degli uomini. Eppure queste donne difficilmente si rivolgono ai servizi, un po’ perché forse si vergognano, ma anche perché nella maggior parte dei casi sono sole e non riescono a trovare spazio per se stesse”.

Importante l’appoggio della Cna e dei suoi associati: ben 150 i parrucchieri ed estetisti del territorio che si sono resi disponibili per collaborare all’iniziativa. Loro compito sarà, ascoltando le confidenze delle clienti nei saloni, cercare di sensibilizzarle nel rivolgersi ai servizi.

“Il progetto di Asst passa dal coinvolgimento delle nostre imprese, attraverso gli operatori che nel quotidiano hanno un contatto diretto con le loro clienti” conclude Marco Cavalli, direttore della Cna di Cremona. “La relazione fiduciaria che spesso si instaura tra parrucchiere, esteriste e le clienti può permettere loro di svolgere un’azione sentinella, mettendo in contatto queste donne con il Serd”.

Laura Bosio

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