Cronaca

Servizio idrico, mercoledì assemblea decisiva dei sindaci Torchio: "Ipocrita la posizione della Lega"

Torna a riunirsi, mercoledì prossimo, l’assemblea dei sindaci del cremonese. Sul tavolo c’è la decisione definitiva sull’affidamento del servizio idrico in provincia. Si tratta dunque di accettare o respingere le ipotesi di privatizzazione portate avanti dal presidente della Provincia.
In vista dell’assemblea, interviene la Lista Torchio.
“Le “ragioni della politica” non sono sufficienti a giustificare le posizioni tartufesche della Lega – si legge in una nota stampa -, che nei documenti ufficiali si dice “a favore dei Sindaci”, in un “riso e fagioli” che avalla le posizioni di Salini sulla privatizzazione e cancella la posizione autonoma assunta in Consiglio provinciale il 21 dicembre scorso. Per fortuna, numerosi Sindaci sono più sensibili al volere della popolazione che a quello della Giunta provinciale: i Sindaci cosiddetti “non allineati”, provenienti da liste civiche, hanno finora fatto valere il loro ruolo autonomo rispetto agli ordini di scuderia, e hanno rispettato il mandato popolare consacrato dal chiaro esito referendario. Lo hanno coraggiosamente fatto in occasione delle infuocate assemblee di dicembre, sappiamo che lo faranno ancora. In tal senso è di valore il pronunciamento – mesi fa – a Crema da parte del “Terzo Polo” e significativa la posizione di diversi amministratori dell’area moderata, a partire dal sindaco di Acquanegra, che hanno colto la vera essenza della questione”.

“E’ di importanza fondamentale – prosegue la Lista Torchio – ricordare l’incompatibilità di fatto del tandem di consulenza ATO Sciumè-Guffanti, che ha tolto alle professionalità presenti in Provincia e negli Enti locali ogni ruolo ed ha espropriato le stesse professioni del territorio asservendo Cremona ad un disegno di colonizzazione dell’impero formigoniano che ormai presenta vistose smagliature nelle sue fila. Da molte parti si assiste ad una levata di scudi nei confronti di questa operazione di annientamento delle rappresentanze (Centro Padane, Stradivaria, Brebemi, privatizzazione acqua, coincidenza incarico idrico con rappresentanza interessi della multinazionale francese Suez-Gaz de France) e delle professionalità del territorio. In qualsiasi momento – ma soprattutto oggi, di fronte alla crescita del livello di attenzione della gente e della Magistratura attorno a vicende che riguardano il nostro territorio, dalla discarica di amianto di Cappella Cantone ad altre tuttora in corso – sarebbe temerario insistere in una linea destinata a svendere le nostre presenze in un settore primario dei servizi pubblici, socialmente rilevante e vitale per la popolazione”. “Né dovrebbe sfuggire – si chiude la nota stampa – il documento chiaro e perentorio delle Diocesi di Cremona e di Crema a favore dell’acqua pubblica”.

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