Cronaca

Abuso d’ufficio e falso.
I 4 vigili rinviati a giudizio

Sono stati tutti rinviati a giudizio i quattro agenti della polizia locale di Cremona accusati di falso ideologico e abuso d’ufficio. A processo andranno Angelo Sorvillo, 33 anni, napoletano, sospeso dal servizio per sei mesi, così come deciso lo scorso febbraio dal gip Pierpaolo Beluzzi, il romagnolo Marco Matteucci, 33 anni, Paolo Villa, 48 anni, di Cremona, e Giacomo Matteo Trimarchi, 35 anni, lodigiano. I fatti contestati sarebbero stati commessi tra ottobre e novembre dello scorso anno. La prima udienza è stata fissata al prossimo 18 gennaio. 

Il legale De Nittis

Fuori servizio, Sorvillo aveva filmato con il telefonino le auto in sosta vietata davanti ad una scuola materna, compilando i verbali per le sanzioni solo successivamente, una volta rientrato al lavoro. Così facendo, l’agente, che sul cruscotto dei mezzi non lasciava la multa, non dava l’opportunità, come invece vuole il regolamento, di contestare subito il verbale. E questo nonostante i possessori dei mezzi, tutti genitori che erano andati a prendere i loro figli a scuola, fossero presenti al momento delle riprese con il telefonino. Sorvillo, una volta rientrato in servizio, compilava la sanzione con la data del giorno in cui aveva effettuato il video e inviava i verbali per posta, lasciando a bocca aperta i possessori dei mezzi multati, costretti a dover pagare le spese di notifica. In sette si sono costituiti parte civile. Tra coloro che avevano preso la multa c’era anche Raffaele Marongiu, ex comandante dei carabinieri del Nas di Cremona, oggi presente solo come parte offesa.

La contestazione di abuso d’ufficio riguarda anche un’altra storia nella quale sono coinvolti anche Villa e Trimarchi: secondo le indagini, il 13 ottobre del 2020, su richiesta di Villa, gli agenti Sorvillo e Trimarchi avrebbero effettuato a titolo personale un accesso abusivo su accertamenti inerenti la residenza del vicino di casa di Villa per agevolare il collega in dispute di vicinato. Una volta all’interno dell’abitazione, Sorvillo aveva gettato a terra i documenti di identità richiesti al vicino che, insospettito dal quel comportamento insolito, aveva filmato l’accaduto. L’agente, inoltre, aveva portato via un mattarello da cucina, omettendo di verbalizzare sia il sequestro che l’attività svolta. Prima di andarsene, aveva anche fatto la multa per divieto di sosta a carico del vicino nonostante la sua auto fosse regolarmente parcheggiata.

Il legale Fantini

Infine il presunto arresto illegale da parte di Angelo Sorvillo e Marco Matteucci. Protagonista una donna che quel giorno, in stato di ebbrezza e dopo un litigio con il compagno, aveva gettato fuori dall’abitazione alcuni attrezzi ed effetti personali dell’uomo. Alla richiesta di fornire le proprie generalità, aveva dato in escandescenze ed era quindi stata fatta stendere a terra, ammanettata e condotta al comando. Secondo l’accusa, il suo comportamento non avrebbe giustificato l’uso delle manette. Agli atti c’è il filmato della bodycam in dotazione ad uno degli agenti dal quale sarebbe emerso che la donna, seppur in stato di alterazione, non aveva tenuto alcun comportamento aggressivo, e, a fronte della richiesta di fornire le sue generalità, aveva indicato il campanello dell’abitazione sul quale c’era scritto il suo cognome senza opporre alcuna resistenza.

Già accolta per questo ultimo episodio la richiesta dei legali della parte civile Marco Fantini e Alessandro De Nittis di citare il Comune di Cremona come responsabile civile. Oggi per l’amministrazione era presente l’avvocato Enrico Cistriani. “I fatti contestati”, hanno spiegato Fantini e De Nittis, “sono stati commessi dagli imputati nello svolgimento delle proprie mansioni lavorative quali agenti in servizio presso il Comune”. Chiesti 60.000 euro di risarcimento.

Sara Pizzorni

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