Cronaca

A processo per rapina al "Penny"
I video lo inquadrano in volto

Sarà emessa il prossimo 12 ottobre la sentenza nei confronti di Francesco Lorenzano, 31 anni, considerato l’autore della rapina messa a segno alle 15,45 del 6 agosto del 2017 al supermercato Penny Market di via Brescia. L’uomo, tossicodipendente, attualmente in affidamento terapeutico, è difeso dall’avvocato Alessio Romanelli.

“Fai la brava, stai tranquilla, non ti voglio fare del male, apri il cassetto”. Queste le parole che l’imputato aveva rivolto a Jenny, 26 anni, la cassiera che quel pomeriggio si era trovata davanti un uomo con indosso un casco integrale, maglietta a mezze maniche e pantaloncini corti. “Ha messo un succo sul nastro”, aveva ricordato in aula la ragazza, “e poi dalla tasca ha estratto un coltello seghettato. Ho fatto quello che mi ha chiesto e quando ho aperto il cassetto, lui ha preso le banconote, circa 300 euro, e se n’è andato”. La cassiera aveva detto che l’uomo aveva la visiera leggermente alzata per poter parlare, ma che era appannata, cosa che aveva reso impossibile vederlo bene in volto. “Era sicuramente italiano, senza inflessioni dialettali”.

Il presunto rapinatore, però, era stato ripreso dalle telecamere che lo avevano immortalato in sella ad una bicicletta mentre arrivava dalla zona di via della Vecchia Dogana. “In quel momento”, ha spiegato l’agente della Questura sentito come testimone, “non era travisato. “Aveva una tracolla sulla spalla destra e davanti una borsa dove presumibilmente portava il casco. Indossava una maglia bianca e pantaloni bermuda a quadri. La persona ripresa all’interno del supermercato con il casco integrale aveva gli stessi vestiti”. Dopo la rapina, l’uomo era fuggito senza togliersi il casco in direzione opposta rispetto alla quale era arrivato. In quel tratto non ci sono telecamere.

Una decina di giorni dopo il fatto, esattamente il 15 agosto, una pattuglia della sezione Contrasto al Crimine Diffuso aveva notato un uomo con caratteristiche somatiche simili all’autore della rapina. Era Francesco Lorenzano, persona già conosciuta dagli inquirenti a causa di precedenti penali per reati contro il patrimonio e per droga. Davanti ai poliziotti l’uomo aveva fornito una confessione, raccontando di essere tossicodipendente e di aver commesso la rapina per poter acquistare droga.

Dopo il colpo, il rapinatore si era disfatto del casco e degli indumenti, mentre gli agenti, grazie alle indicazioni dello stesso imputato, avevano trovato e sequestrato il coltello e la borsa a tracolla che portava quando era stato ripreso dai fotogrammi.

Sara Pizzorni

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