Cronaca

Taglio degli alberi, moratoria
ambientalisti: "Fermate tutto"

Sospendere le operazioni di taglio degli alberi e riesaminare la relazione che ha portato ad intraprendere tale percorso: questa la richiesta di Legambiente Cremona, con una moratoria presentata al sindaco, insieme alle altre associazioni ambientaliste cittadine, in cui si analizza la perizia fatta dallo studio Miceli Scolari sull’abbattimento delle 133 piante, in corso attualmente.

“Il nostro obbiettivo è l’adozione del Piano del Verde, un miglioramento sostanziale della struttura gestionale del verde e una visione generale ,come del resto richiesta dalla legge 10/2013 e da tutta la normativa derivata e in vigore” spiegano dal circolo Vedo Verde di Legambiente.

ll  documento è stato recapitato il 31 agosto in Comune, dopo l’acquisizione, da parte di Legambiente, di tutta la documentazione, tramite accesso agli atti. Diverse le criticità emerse: “Nei materiali e metodi della relazione si fa più volte riferimento alla metodologia Wa e al Protocollo Sia (societa italiana di arboricoltura) per la valutazione di stabilità degli alberi” si legge. “Queste due metodologie prevedono che alla committenza venga restituita, insieme alla relazione, una descrizione puntuale degli elementi individuati e ritenuti critici di ogni albero, che possa permettere di comprendere la situazione fisiologica e strutturale dei soggetti esaminati”.

Informazioni che, come scrive il presidente del Circolo Vedo Verde Cremona, Pier Luigi Rizzi, “vengono fornite in schede cartacee o digitali nelle quali sono evidenziate le potenziali criticità per ogni organo (radici, colletto, branche, fusto, castello, ecc.). In mancanza di queste schede è impossibile sapere cosa porta il valutatore ad assegnare la classi di propensione al cedimento”. Tuttavia, in questo caso, “le uniche schede che vengono fornite sono quelle relative agli esami strumentali effettuati con dendrodensimetro. ln queste schede vengono fornite soltanto informazioni riguardo alla posizione dell’indagine penetrometrica rispetto al tronco, dove in alcuni casi sono stati effettuati anche 5 o 6 sondaggi per albero. Al di là del fatto che un numero cosi alto di sondaggi per albero sia sconsigliabile, nei risultati viene fornito soltanto un risultato penetrometrico per albero”. Mancherebbe dunque della documentazione importante per una valutazione

Legambiente mette anche in dubbio la bontà dello strumento, chiedendo che lo studio di agronomi che si è occupato dell’indagine presenti il certificato di manutenzione, ed evidenzia come in realtà “molti profili dendrometrici degli alberi messi in classe di propensione al cedimento sono discreti, e non evidenziano caviti e zone di degradazione del legno”. Con questi presupposti, “ci si domanda dunque su quali basi vengono abbattuti tali alberi, dato che l’esito dell’indagine strumentale può ritenersi nella maggior parte dei casi positiva”. Non è tutto: “Si descrive un tomografo, tra gli strumenti utllizzati per l’indagine fitostatica, i cui risultati nella relazione non compaiono mai, ne vengono mai citati nemmeno nelle conclusioni”. Altro particolare che accende non pochi dubbi negli ambientalisti.

Il Circolo ha chiesto quindi la convocazione di una riunione con le associazioni ambientaliste, “per avviare un percorso costruttivo finalizzato alla realizzazione del piano del verde”.

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