Cronaca

Imbratta casa dei vicini con terra
e ortaggi. Accusata di stalking

Il pm aveva chiesto l’archiviazione, ma il giudice ha ritenuto fossero necessari approfondimenti e ha disposto l’imputazione nei confronti di Maria, una cremonese di mezza età accusata di stalking verso i suoi vicini di casa con i quali i rapporti sono sempre stati pessimi. “Da anni ci perseguita in tutti i modi possibili”, hanno raccontato marito, moglie e figlia nella denuncia sporta ai carabinieri il 23 settembre del 2020. E non si tratta dell’unica denuncia sporta nei confronti della vicina. La coppia accusa la donna di aver danneggiato per diverso tempo oggetti di loro proprietà, come la macchina e le tende, imbrattando qualsiasi cosa le capitasse sotto mano.

L’avvocato Zontini

“Siamo arrivati ad un punto”, hanno spiegato le vittime, “che per tutelarci abbiamo dovuto installare delle telecamere. Nonostante questo la nostra vicina ha continuato imperterrita a compiere atti molesti”. “Mia moglie”, ha fatto mettere a verbale il capofamiglia, “è arrivata ad un punto che ha paura persino ad uscire di casa per stendere il bucato, per pulire e sistemare il giardino. Infatti appena la vicina la vede, la ingiuria, la provoca, e poi passa alle vie di fatto. Ci troviamo sempre la nostra porzione di proprietà imbrattata con terra, ortaggi, caramelle e dolciumi vari”.

A cogliere sul fatto la vicina, l’occhio della telecamera, che ha inquadrato Maria mentre gettava davanti alla porta dei vicini qualsiasi cosa le capitasse sotto mano, creando sporcizia e disordine. Ad esempio lasciando di proposito delle caramelle per terra  o sporcando con della terra prelevata dai vasi delle piante. 37 i filmati allegati alla querela. L’indagata, assistita dall’avvocato Alessandro Zontini, si è difesa dicendo di aver subito a sua volta dei dispetti da parte dei vicini, che, a suo dire, le aprivano i sacchetti della spazzatura e la sparpagliavano tutto e le aprivano lo sportello del contatore.

Del caso, il pm aveva chiesto l’archiviazione, sottolineando che dopo la querela di settembre non si erano più verificati episodi persecutori da parte della vicina, mentre per quelli passati “le condotte non sono di intensità tale da poter integrare il delitto di atti persecutori. Per quanto siano fastidiose e poste in spregio alle norme di buon vicinato, non presentano un grado di offensività tale da ledere i beni giuridici protetti dalla norma, tantomeno risulta sussistente l’evento del delitto in questione”.

La richiesta di archiviazione, però, non è stata accolta dal giudice, che ha ordinato al pm di formulare l’imputazione. “La vicenda”, scrive il magistrato, “merita un approfondimento dibattimentale, considerando che marito e moglie hanno sporto diverse querele, lamentando atteggiamenti reiteratamente molesti dall’anno 2015 fino all’ottobre del 2019, fino alla querela del settembre del 2020, rappresentando che la vicina continuava a tenere atteggiamenti molesti, imbrattando sistematicamente con terra, dolciumi e ortaggi la proprietà della famiglia. Tale versione è supportata dai filmati delle registrazioni del sistema di videosorveglianza che da marzo 2020 ad agosto 2020 riprendono la donna nell’atto di imbrattare la proprietà dei querelanti”. Per il giudice, i fatti configurato il reato di stalking, “essendo stata provata sia la condotta persecutoria che l’evento del reato”.

“Una volta queste liti di vicinato venivano risolte dal buon senso del parroco, del maresciallo dei carabinieri e dal sindaco, figure dotate di autorità e autorevolezza”, ha commentato l’avvocato Zontini. Ora invece è materia per i tribunali.

Sara Pizzorni

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