Chiesa

Settimana Liturgica, a Cremona
religiosi e laici da tutta Italia

In Cattedrale religiosi e religiose da tutta Italia (oltre un centinaio). Una riflessione sul rito della Santa Messa domenicale, resa necessaria dai cambiamenti vissuti in epoca recente, senza dimenticare il dramma del Covid-19.

Fotoservizio Francesco Sessa

Al via questa mattina nella Cattedrale di Santa Maria Assunta la 71esima “Settimana Liturgica Nazionale”, evento promosso dal Centro Azione Liturgica in sinergia con la Diocesi locale che fa convergere a Cremona religiosi e laici da tutta Italia (oltre un centinaio) sul tema ‘Dove due o tre sono riuniti nel mio nome. Comunità, liturgie e territori’; una riflessione sul rito della Santa Messa domenicale, resa necessaria dai cambiamenti vissuti in epoca recente, senza dimenticare il dramma del Covid-19.

“Non possiamo arrenderci” ha affermato il vescovo di Cremona monsignor Antonio Napolioni, spiegando: “La forza della fede è proprio la Resurrezione, quindi poniamo segni di Resurrezione e di speranza dentro le circostanze concrete che la vita ci impone. Significa riprendere il cammino non come se niente fosse, ma a partire dal senso profondo di ciò che abbiamo vissuto”.

La giornata si è aperta con le Lodi guidate da monsignor Claudio Maniago, vescovo di Castellaneta e Presidente del Centro Azione Liturgica, che ha poi riportato un messaggio del Pontefice e introdotto i lavori. Dopo il fermo del 2020 causato dal Coronavirus, l’evento è stato proposto quest’anno con doppia modalità di fruizione, in presenza e online, intercettando un pubblico più ampio, segnale di ripartenza:

“Questa settimana liturgica vuole essere un segno di ripresa per tutta la comunità” ha dichiarato monsignor Maniago, spiegando quale sia l’attitudine: “superare il ricordo triste (che comunque è bene non abbandonare) ma anche attingere alle energie che erano accantonate e che questa prova ci ha permesso di riscoprire”.

Ecco quindi la relazione inaugurale intitolata “Riuniti per celebrare nel suo nome”, a cura di monsignor Franco Giulio Brambilla, vescovo di Novara: “La celebrazione liturgica domenicale diventerà ancora qualcosa capace di influire sulla vita dei fedeli se sarà il luogo di un incontro vitale con il Signore; la Chiesa non è un luogo dove si va solo a pregare, ma si va per accogliere l’esperienza viva di Lui che si irradia come un’onda per il mondo”. A seguire un intervento della professoressa Ina Siviglia su “Spazio, tempo e fede oggi”.

Federica Priori

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