"Sul gattile l'assessore Pasquali
si arrampica sugli specchi"
Mi sento in dovere di precisare in premessa che è solo per educazione e per le tante richieste avute dai cittadini che rispondo all’Assessore Pasquali, in quanto ritengo che a Cremona ci siano anche altre cose importanti che stanno a cuore ai cittadini: il degrado della città che come ho già scritto è sotto gli occhi di tutti, il cimitero che è in condizioni indecenti, le piste ciclabili da lei stessa citate (pericolosissime), e via di questo passo. Tutte afferenti il suo assessorato e tutte degne di notevolissimi rilievi ed appunti perché oggetto di mala gestio totale da parte sua.
Ora mi domando se l’assessore si è decisa a scrivere solo dopo aver letto il mio “riassunto” di qualche giorno fa, in quanto magari non si ricordava più quanto detto in commissione essendo passati ormai più di 20 giorni circa … forse ha la memoria corta. Al punto tale che non si ricorda della denuncia pervenuta al Sindaco, smentita da lei categoricamente e riportata in toto da alcuni quotidiani che l’hanno clamorosamente smentita. Ora o lei nega l’evidenza ed è grave, oppure il Sindaco non ha messo al corrente la sua giunta di quanto ricevuto. E questo sarebbe ancora più grave. Scelga lei rimangiandosi l’ironia nei miei confronti visto che l’ho informata io sull’accaduto.
Trovo incredibile che quanto scritto nella sua risposta al mio pezzo, sia esattamente uguale a quanto da lei raccontato in commissione, senza una virgola fuori posto. Ora credo che o siamo a corto di argomenti, o come da me ribadito non conosce la materia e non c’era nessuno a prepararle uno scritto nuovo con idee nuove e risposte nuove.
Comunque ringrazio l’Assessore, in quanto con la sua corposa missiva ha messo nero su bianco, confermando e sottoscrivendo tutte le mie perplessità, che non c’è un progetto scritto. Mi spiace che dica che in commissione non l’ho ascoltata, perché al contrario l’ho ascoltata attentamente e ripeto che ho sentito soprattutto lo stridore delle sue unghie scivolare sugli specchi su cui si stava arrampicando.
Forse chi non ha ascoltato è proprio l’assessore visto che di proposte ne ho fatte eccome, ho indicato ben 3 luoghi da valutare. Mi fa piacere vedere che avete preso in considerazione l’ex canile di via Casello per farvi il gattile sanitario…
Ha sottoscritto inoltre la sua totale incompetenza nel calcolo del numero dei gatti riguardo la superficie perché non è che si calcola 10 mq per gatto e quindi 5000 mq = 500 gatti; NON mi pare che il Regolamento Regionale 2/2017all’articolo 18 (Oasi felina) dica proprio cosi.
Lo riporto integralmente evidenziando le parti cosi FORSE ripassa e studia meglio:
1. Nell’oasi felina sono introdotti gatti che non possono essere affidati in quanto poco o per nulla socializzati con l’uomo, non ricollocabili in colonia, o che comunque non si adattano alla vita in una struttura chiusa.
2. Le oasi feline possono essere chiuse, ovvero completamente recintate, o aperte se dotate di appositi varchi che consentono l’uscita dei felini.
3. Tutti i gatti presenti nell’oasi devono essere sterilizzati e registrati in anagrafe a cura del soggetto gestore.
4. I requisiti strutturali dell’oasi felina sono i seguenti:
a) recinzione antiscavalco e antifuga, alta almeno due metri e cinquanta fuori terra, o altro sistema idoneo ad evitare la fuga o l’ingresso di altri animali;
b) superficie calpestabile minima di 10 mq per gatto, con un numero massimo di cinquanta gatti per compartimento;
c) ripari costituiti da tettoie, idonei ricoveri in materiale resistente, pulibile, disinfettabile e coibentante, sollevati da terra con tetto piatto che consenta ai gatti di utilizzarli anche come postazione sopraelevata, possibilmente posti al coperto, in ogni caso idonei a proteggere da intemperie, in numero tale da garantire un idoneo ricovero a tutti i gatti presenti;
d) ciotole per il cibo protette dalle intemperie e collocate in numero e distanza tali da non creare conflittualità e punti di distribuzione dell’acqua possibilmente collocati lungo i percorsi abitualmente utilizzati dagli animali, in numero adeguato;
e) lettiere in numero adeguato, opportunamente distanziate e riparate;
f) approvvigionamento di acqua e, ove possibile, fornitura di corrente elettrica;
g) idonee attrezzature per la raccolta dei rifiuti e spazi idonei al deposito di materiali e attrezzature;
h) arricchimenti ambientali in materiali idonei e resistenti alle intemperie che forniscano ombra, possibilità di arrampicarsi, farsi le unghie, nascondersi e riposare;
i) un reparto o gabbia, posto all’interno dell’oasi, di dimensioni adeguate e dotato di ricovero chiuso che permetta di nascondersi, riservato agli animali in ingresso, ai fini dell’ambientamento e dell’osservazione comportamentale per valutare la fattibilità di introduzione; tale ricovero deve essere dotato di ciotole per l’acqua e il cibo e di lettiera.
5. Nell’oasi felina aperta la recinzione consente ai gatti l’uscita mediante passaggi multipli possibilmente collocati a diverse altezze, facilmente accessibili dai gatti stessi e non da eventuali predatori.
6. Il responsabile dell’oasi felina deve assicurare la gestione delle introduzioni di nuovi gatti, l’alimentazione, la pulizia, il controllo sanitario e la presenza esclusiva di gatti sterilizzati.
Come si vede al comma 3 lettera b) la superficie minima calpestabile è di 10 mq al netto quindi delle casette, ricoveri etc; inoltre va diviso per comparti immagino per tener divisi i gatti in base alle malattie etc….
all’ Articolo 14 (Requisiti delle strutture adibiti a ricovero animali d’affezione) trova altri requisiti da considerare, ad esempio al comma 1 lettere j) e K)
j) il livello sonoro deve essere contenuto con ogni accorgimento possibile;
k) l’arricchimento ambientale deve essere realizzato predisponendo accorgimenti tali da consentire l’espressione del repertorio di comportamenti della specie.
Tutto ciò per dimostrare che al comma 1 dell’art. 18 si precisa la tipologia di gatti che si possono introdurre nell’oasi felina, addirittura specifica NON ricollocabili in colonia. Ricordo che Via Bissolati se pur anomala per collocazione, dimensioni e quant’altro, è una colonia.
E poi in merito alle tipologie di animali presenti al gattile come posso risponderle visto che era uno dei quesiti che ho posto in commissione; il censimento degli animali che per norma tocca al comune ( non solo non ascolta ma nemmeno legge) e riguarda gatti domestici abbandonati, gatti feriti raccolti per strada, non solo felini selvatici come detto dall’Assessore (al momento non mi risulta ci siano tigri).
Inoltre l’Assessore parla continuamente di collaborazione con ATS, ma mi pare che istituzionalmente ATS possa esprimere pareri su progetti (NON A VOCE); certamente può dare informazioni, per disponibilità ed etica professionale dei dirigenti ma che non son certo tenuti a collaborare alla stesura dei progetti stessi. Per quanto riguarda il forno crematorio per carità è certamente un servizio alla città, ma non lo faccia passare come un atto di beneficienza, si tratta di business, sul quale comunque concordo ma forse farlo all’interno del gattile è una cosa degna di Crudelia De Mon… Nel suo sproloquio caro assessore vedo come sempre solo tante parole e pochi fatti (incluso quello di non leggere i regolamenti).
La risposta migliore che può dare, non tanto al consigliere Ventura ma ai cittadini è quella di portare a termine qualcosa di concreto per il bene della città, ed ora (lo ripeto) direi che a Cremona ci sono tanti altri problemi da affrontare per i quali ci risentiremo visto che molti riguardano le sue “competenze”.
Per il momento chiudo questa polemica e questo confronto diventato ormai inutile e sterile per la pochezza dell’Assessore in materia, cominciando da oggi a contare i giorni che porteranno a qualcosa di concreto. Credo che dovrò già proiettarmi abbondantemente nel 2022 avanzato.
Marcello Ventura, consigliere comunale di Fratelli d’Italia