Cronaca

Green pass obbligatorio a scuola,
Ferrari: "Necessario per sicurezza"

Foto di repertorio (Sessa)

“In questo momento la situazione ci porta a dover forzare un po’ le scelte individuali, e credo che il vaccino sia una condizione indispensabile per il rientro in sicurezza”: così Alberto Ferrari, preside del liceo scientifico Aselli, commenta la decisione del premier Draghi di inserire nel prossimo decreto l’obbligo del Green Pass per il mondo della scuola, studenti esclusi.

“Una percentuale importante derl personale scolastico, circa l’85%, si è vaccinata, quindi c’è una percezione generale di quanto il vaccino sia fondamentale per un ritorno a scuola sereno” continua Ferrari. Ma questo non basta: “Dovrebbe scattare l’obbligo anche per gli studenti, che ad oggi sono vaccinati con percentuali decisamente inferiori. Altimenti si verrà a creare una situazione paradossale in cui il personale è a scuola e gli studenti di nuovo a casa perché sono più a rischio di essere colpiti dalla malattia”.

Sul tema del rientro, peraltro, i nodi da sciogliere sono ancora numerosi: “Devo dire, un po’ tristemente, che siamo più o meno nelle condizioni di un anno fa” sottolinea ancora il dirigente. “Le scuole sono pronte ad saccogliere il 100% degli studenti, perché abbiamo messo in atto tutte le condizioni affinché ciò possa avvenire. Invece nell’ambito delle condizioni di contorno, ossia ciò che avviene per arrivare a scuola, poco si muove. Avremo una riunione il 23 di agosto in Prefettura a Cremona, ma rischia di essere tardi per fare valutazioni”.

Il timore “è che si debba nuovamente ripartire con una percentuale inferiore a causa del consueto tema dei trasporti, in cui l’assembramento dei ragazzi è superiore a quello che può avvenire nelle scuole, dove si è sempre mantenuto un discreto distanziamento” continua Ferrari, che esprime perplessità anche per quanto affermato nei giorni scorsi dall’amministratore delegato di Arriva Italia, Angelo Costa “Sono rimasto sorpreso del fatto che citasse l’ipotesi dei turni scaglionati, che in realtà è non condivisa dai dirigenti scolastici. Siamo tutti dell’idea che se ci obbligheranno ci organizzeremo, ma che sia una strada incompatibile con una didattica ordinaria e con un ritorno alla normalità”.

Per i presidi, infatti, la soluzione da trovare è a monte: “Noi più di un anno fa, quando si iniziava a ipotizzare come poter rientrare, avevamo chiesto un rinforzo dei trasporti dal punto di vista numerico, sfruttando magari le compagnie private che ora si trovano in crisi. Sappiamo che questo prevede costi importanti, ma quando si parla di priorità alla scuola sarebbe il momento di poterla garantire e dimostrare”.

Laura Bosio

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