Cronaca

Centro storico: più single e più
anziani rispetto al resto della città

Un quartiere sempre più vecchio, più del resto della città, con nuclei famigliari che nella metà dei casi sono composti da una persona sola. La fotografia del centro storico, quell’ampia area della città compresa tra i viali e quel che resta della cinta muraria, è contenuta nell’ultimo Documento di Zona realizzato dalla Polizia Locale e illustrato nei giorni scorsi al presidente del Comitato di quartiere Paolo Marcenaro dall’assessore Barbara Manfredini e dal comandante della Locale Sforza. Un passaggio che viene fatto ogni anno, per questo come per gli altri quartieri, per favorire il dialogo tra amministratori e residenti.

Nel quartiere vive circa il 18,5% dei cremonesi; gli stranieri sono 2414 su una popolazione di 13.296 residenti, quindi il 18%,  in prevalenza rumeni (623 persone), seguiti dai nigeriani (210).

Un quartiere di anziani, si diceva, e difatti le persone con più di 66 anni rappresentano oltre un quinto dei residenti (23,5%), contro il 13,5% dei ragazzini e bambini sotto i 18 anni.

Persone in età, dunque e tanti single: lo stato civile mostra la netta prevalenza dei non coniugati rispetto al resto della città: in centro rappresentano il  51,45% della popolazione, mentre nella città nel suo complesso sono il 45%. Più donne risultano coniugate rispetto agli uomini, mentre i  single sono in maggioranza maschi.

Parlando di famiglie, ben 3.384 delle 6.705 che risiedono in centro sono composte da una sola persona, oltre la metà: un dato che caratterizza il nucleo più antico di Cremona rispetto alla media cittadina, dove 14.036 famiglie con un solo componente rappresentano poco più del 40% del totale (34.043).

GLI INTERVENTI DELLA POLIZIA LOCALE IN CENTRO – Secondo quanto emerge dal Documento di zona, il 2020 ha visto cambiare notevolmente la tipologia di interventi: 152 i controlli effettati in parchi e giardini per far rispettare le norme anti contagio, mentre sono ovviamente diminuiti di molto i servizi per le scuole (per molti mesi chiuse lo scorso anno), passati dai 166 del 2019 ai 65 del 2020.

La chiusura di tante attività nel 2020 ha determinato un drastico calo delle richieste di intervento dei cittadini alla centrale operativa: sono state 1293 nel 2020, erano state 1946 l’anno precedente. Ma per quanto riguarda una delle lamentele più diffuse tra chi abita in centro, ossia il disturbo della quiete pubblica per rumori e schiamazzi, i numeri degli ultimi due anni non differiscono di molto: 87 nel 2019, 82 lo scorso anno. Sono aumentati invece i reclami presentati dai residenti a SpazioComune: da 301 a 327, riguardanti soprattutto guasti a fognature, illuminazione pubblica, segnaletica e strade, incuria del verde pubblico. Ben 61 reclami hanno riguardato la nettezza urbana, contro i 42 dell’anno prima. Tra le strade con il maggior numero di reclami: corso Vittorio Emanuele, Piazza Roma, piazza S. Agostino, più volte agli onori delle cronache per vandalismi alle panche in marmo, ma anche la vicina via Plasio e cortile Federico II.

VIA GOITO, LA PREFERITA DAI RAGAZZINI – L’unica eccezione, durante il 2020, al calo di frequentazione dei luoghi pubblici, è stata via Goito e la piazza attrezzata, divenuta “luogo di ritrovo di compagnie di adolescenti che disturbano e spesso lordano il logo pubblico”, si legge nel documento: anche per questo motivo è stata messa un telecamera.

Le situazioni più problematiche del centro, secondo le relazioni del Vigile di quartiere, sono quelle da tempo note: venditori abusivi in galleria 25 aprile, corso Campi, via Monteverdi; presenza di gruppi di stranieri in piazza Roma, o parco del  Vecchio Passeggio, spesso rumorosi; auto in sosta irregolare in  via Platina nei giorni di mercato, disturbo quiete pubblica di notte attorno a piazza Lodi, ma raramente queste situazioni sfociano però in reati.

I questuanti sono “un problema di gestione complicata in quanto la questua non è più vietata per legge se non si utilizzano minori o animali in condizioni disagiate, Anche in questi casi si cerca di scoraggiare i questuanti mediante identificazione e inviti ad allontanarsi,  anche se la maggior parte di essi si allontana prima che vengano raggiunti”.

Quello che emerge da questo quadro, è il commento di Marcenaro, “è un centro città fatto di tante solitudini, con nuclei famigliari piccoli o piccolissimi e tanti anziani, di cui è difficile intercettare le necessità, anche perchè il quartiere è molto esteso. E’ da un po’ che cerchiamo di entrare in contatto con queste persone che vivono sole, ma è difficile”.

Un centro fatto anche di attività economiche che si sono viste ampliare i plateatici,  a volte a scapito delle aree di sosta per i residenti e di tanti tentativi di rivitalizzazione: “Farà piacere ritrovare le Invasioni Botaniche, la festa del Torrone, ma altri eventi hanno mostrato di non essere graditi dai residenti come il Mercato Europeo, che riempie strade e stanze di odori di cucina”.

Giuliana Biagi

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