Cultura

Musica e visual art nella seconda
serata del Monteverdi Festival

La musica antica incontra la visual art nel celebre dittico monteverdiano formato dal balletto semi drammatico “Ballo delle Ingrate” e il madrigale rappresentativo “Combattimento di Tancredi e Clorinda” nel progetto artistico di Anagoor curato da Simone Derai, spettacolo in scena ieri sera al Ponchielli nel nuovo allestimento prodotto dal teatro cremonese con la Fondazione I teatri di Reggio Emilia.

In buca c’era l’ensemble Il Pomo d’Oro diretto dal maestro Francesco Corti al clavicembalo, compagine già nota e apprezzata dal pubblico di Cremona, mentre le voci erano diSonia Tedla (Amore), Giuseppina Bridelli (Venere), Davide Giangregorio (Plutone), Cristina Fanelli (Una Ingrata) poi Roberta Mameli (Clorinda), Luca Cervoni (Tancredi) e Raffaele Giordani (Testo).

Con la sala avvolta dal buio o da luci in tonalità porpora, gli artisti sono apparsi sul palcoscenico indossando abiti moderni che si stagliavano sullo schermo per un susseguirsi di video proiezioni pronte a calamitare il pubblico nel segno della sperimentazione. Le immagini sono state girate nel Palazzo del Giardino e nella Galleria degli Antichi di Sabbioneta, scrigno d’arte e di storia.

Nel “Ballo” il fondale riflette le mantovane nozze fra Margherita di Savoia e Francesco Gonzaga, evento per cui Monteverdi compose l’opera. Un «vorticare festoso e violento», citando il regista, avvolge la sposa a rallentatore.

Mentre nel “Combattimento” il «lampo metallico delle armi» presente nella poesia di Tasso e nella musica di Monteverdi si traduce in un cortometraggio ambientato in una palestra di scherma, dove lo scontro supera lo sport.

Federica Priori

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