Cronaca

Covid nelle scuole, il report: "Dad
necessaria per contenere contagio"

Con i 211 casi positivi registrati dal primo maggio fino alla chiusura delle scuole l’8 giugno, il numero di studenti contagiati ha raggiunto nel corso dell’anno scolastico il 4,3% della popolazione scolastica cremonese. In proporzione, i ragazzi più colpiti in questo ultimo periodo sono stati quelli che frequentano la scuola dell’infanzia.

Nel corso dell’anno scolastico è stato isolato il 28% degli studenti. Rispetto ai mesi precedenti, l’ultimo periodo considerato ha visto isolare meno studenti (1.234) a fronte di meno casi di positività (mediamente 38 a settimana). E’ quanto emerge dal report di Ats Val Padana sulle scuole della provincia di Cremona.

Dal 1 settembre 2020 sono stati eseguiti oltre 50.000 tamponi a soggetti in età scolastica. Dopo il calo del numero di tamponi avvenuto verso fine anno, si è assistito ad un costante aumento dei casi e quindi dei test eseguiti fino ad arrivare a quasi 3.500 tamponi nella settimana centrale di marzo, anche per effetto di una circolare regionale finalizzata al tracciamento delle “varianti” ad elevata contagiosità, a seguito della quale i contatti sono stati tracciati per i 14 giorni precedenti la positività e, per i contatti stretti, era obbligatorio avere un tampone negativo per poter terminare la quarantena. La progressiva riduzione del numero dei contagi ha consentito una rimodulazione delle attività di contact tracing, con conseguente riduzione dei tamponi eseguiti, che nell’ultimo periodo sono stati mediamente circa 1.350 a settimana, con un indice di positività sempre più basso (sotto il 2% all’inizio di giugno).

Complessivamente, i dati di incidenza (il numero di nuovi casi rapportato al numero di abitanti) confermano che l’andamento dell’epidemia nella scuola è stata sostanzialmente simile a quello della popolazione generale fino alla prima settimana di aprile. Da quel momento, che è coinciso con l’inizio della campagna vaccinale nei centri massivi e la ripresa della scuola in presenza (anche se non per tutte le scuole di ordine e grado), le due curve hanno iniziato a divergere: l’incidenza nella popolazione adulta ha continuato a diminuire mentre tra i giovani si è osservata una rapida crescita durata un paio di settimane a cui è seguito un calo repentino fino alla fine dell’anno scolastico.

La diffusione del Coronavirus ha generato, anche sul nostro territorio, “una situazione di emergenza sanitaria con forti ripercussioni pure sul mondo della scuola per il duro impatto che ha determinato sull’asse più vitale della nostra società ed in particolare sulla vita sociale e relazionale degli alunni e delle loro famiglie, con conseguenze educative, psicologiche e rischi tangibili di disuguaglianza sociale”.

La sospensione della didattica in presenza, “scelta complessa e dolorosa adottata in alcuni periodi dell’anno scolastico appena concluso, ha tuttavia rappresentato un sacrificio necessario per il contenimento della pandemia”. Proprio per far fronte “a questo improvviso e drastico cambiamento”, l’ATS della Val Padana ha “da subito garantito un percorso di accompagnamento continuo rivolto ai servizi educativi per l’infanzia e a tutte le scuole di ogni ordine e grado del territorio”.

Al fine di “fronteggiare al meglio tale emergenza, la sorveglianza sanitaria, il contact tracing e l’utilizzo di strumenti digitali hanno rappresentato un aspetto cruciale nel contenimento della pandemia”. Il contrasto al Covid-19 “nel setting scolastico rappresenterà, anche per il prossimo anno scolastico, una sfida cruciale per l’intera società e la ripresa delle attività dovrà essere ulteriormente garantita da azioni di contenimento dei rischi da contagio, da strategie vaccinali mirate e qualità dei processi di formazione, apprendimento e diritto di istruzione nonché da offerta di testing ripetuti a scuola”.

Un ringraziamento “è davvero dovuto, per la straordinaria collaborazione ricevuta, all’Ufficio Scolastico Territoriale, ai Sindaci dei Comuni che sono stati interessati ed a tutto il personale scolastico e dei servizi educativi, alle ASST di Cremona, di Crema (a tutto il personale coinvolto nell’esecuzione dei tamponi e ai Laboratori per il lavoro di processazione degli stessi) e alle USCA (per l’intensa attività di screening) che in questi mesi, caratterizzati da eventi assolutamente imprevedibili, ha operato con passione, professionalità e responsabilità dimostrando grande resilienza e attenzione reale ai bisogni di tutti gli alunni e delle loro famiglie”.

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