Spettacolo e diplomazia alla serata del ricordo ad un anno da Fukushima
Annunciata come serata dell’amicizia e del ricordo, la serata di martedì 20 marzo al Filo è stata qualcosa di più. Alla musica ed alla poesia, mezzi cui era stata affidata l’interpretazione della mission dell’evento, si è aggiunto, si potrebbe azzardare, un plusvalore di non poco conto, di cui diremo nelle conclusioni, per esaltare i buoni sentimenti, spesso sottotraccia, di Cremona e le potenzialità, quasi sempre trascurate, di quel formidabile complesso rappresentato dal combinato storico-architettonico, musicale, liutario, artistico.
Ma affrontiamo subito la cronaca artistica di una serata, che definire solo di spettacolo sarebbe limitativo e, per alcuni versi, inappropriato e fuorviante. Non perché la performance dei protagonisti (la violista Akiko Yatani, l’attrice Daniela Coelli, Turchetti-Poli-Venturini trio di bandoneòn , chitarra acustica e clarinetto basso, il conduttore Agostino Melega) non abbia appagato anche i gusti più raffinati, ma perché, la loro prestazione artistica ha colto fino in fondo la committenza di dire in versi, in musica, in gesti, i sentimenti di dolore, di solidarietà, di speranza, che hanno costituito il leit motiv dell’evento.
Daniela Coelli, collaudata autrice, coreografa, regista in contesti anche molto più importanti di Cremona, ha colto fino in fondo e con rara bravura lo spirito sinergico tra lo spettacolo, le varie espressioni artistiche in cui era articolato, il messaggio implicito. Ha così dato voce molto apprezzata dal pubblico ai versi di Mariangela Gualtieri, A. de Saint Exupéry, Kahil Gibran, David Maria Turoldo,Primo Levi, Umberto Saba, Patrizia Cavalli, Jorges Luis Borges, Piergiorgio Fenzi, Miyazawa Kengi ed autori vari giapponesi (tradotti in italiano da Yota Shimuzu e Taro Nagano, che hanno curato anche la regia).
La scansione dei segmenti dello spettacolo è stata quasi sempre sinergica. Così che la voce della poesia ha duettato con la solista della viola, il trio ed, a distanza, con l’altra voce narrante giapponese registrata, l’attrice Akiko Iijima. La musica, poi, si è autonomamente espressa con l’altra Akiko, Yatani, che ha magistralmente suonato Bach ed il popolarissimo pezzo giapponese, quasi un inno nazionale, Akatombo (libellula rossa). E con il Trio Turchetti-Poli-Venturini, che dimostrandosi dei veri e propri virtuosi polistrumentisti, hanno intrapreso un viaggio musicale tra Buenos Aires e Parigi.
Detto dello spettacolo e del grande consenso tributato dal numeroso pubblico, diremo della cornice, che sarebbe sbagliato definire accessoria. L’evento era stato pensato per tributare, per la seconda volta in un anno, vicinanza e solidarietà al Giappone colpito l’11 marzo da una calamità naturale, che, il Console Generale Shigemi Jomori, accompagnato al Filo dalla gentile signora, ha sostenuto accade normalmente una volta in un millennio.
Il rappresentato diplomatico, all’unisono con l’intervento registrato e trasmesso di Naoto Kan, premier in carica al momento della tragedia, ha illustrato quanto il Giappone sta facendo per ricostruirsi. Occorreranno molti anni, 130 miliardi di dollari, molta abnegazione, molta coesione. Shigemi Jomori e Naoto Kan, che rappresentano la seconda potenza economica mondiale, non hanno parlato solo di cifre e di programmi. Il loro intervento, in un Paese come il nostro, abituato a ben altri comportamenti, ha assunto un rilievo didattico. Hanno molto ringraziato l’Italia e Cremona per la concreta solidarietà dimostrata. Soprattutto, hanno molto elogiato la città di Stradivari, da cui un anno fa è partito il violino della scuola classica, realizzato dal maestro Conia ed associati; il cui ricavato di 20.000 euro è stato devoluto alla Crocerossa nipponica.
Con una nuova iniziativa verrà coordinato il dono di violini diretto ai bambini della zona più fortemente interessata al disastro. Naoto Kan l’ha definito portatore dell’anima dei cremonesi e della loro arte capace di sostenere l’enorme sforzo. Se ne riparlerà il 30 aprile in occasione del debutto, sempre al Filo, del Quintetto d’archi diretto da Akiko Yatani con un programma di Boccherini e Strauss. Da sottolineare, infine, la grande, informale, informale intesa tra il Console, il Sindaco Perri, il Presidente del Kiwanis Club Stellato, il padrone di casa Mantovani. Presente alla serata anche l’ex Sindaco Bodini, attualmente presidente della Triennale di Liuteria.
LE IMMAGINI DELL’INIZIATIVA – FOTOGALLERY
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