Cronaca

Rissa al bar per una mancata
consumazione. In 5 a processo

L’avvocato Cortellazzi

In cinque sono a processo per una rissa accaduta verso le 16 del 10 giugno del 2016 al “Bar List” di Casalbuttano gestito da un cinese di 37 anni. Di rissa e lesioni devono rispondere un cremonese di 25 anni e due marocchini di 24 e 28 anni, così come il proprietario del locale e sua moglie, una connazionale di 36 anni. Un altro ragazzo coinvolto nella rissa, un cremonese di 25 anni, sta già usufruendo della misura della messa alla prova, mentre un cremonese di 24 anni sta valutando la strada del patteggiamento. I due cinesi sono difesi dall’avvocato Massimiliano Cortellazzi.

Alcuni dei giovani, tutti residenti in paese, il titolare del locale li conosceva per nome. I nominativi completi li aveva trovati su facebook e li aveva indicati ai carabinieri. Secondo l’accusa, il gruppo aveva aggredito sia lui che la moglie dopo un diverbio a causa di una mancata consumazione. Nello stesso tempo, però, anche la coppia di cinesi è sotto processo per aver causato lesioni ai propri aggressori.

“I miei clienti non hanno partecipato ad alcuna rissa”, ha sostenuto l’avvocato Cortellazzi, “ma si sono limitati a difendersi. Da tempo quei ragazzi, con prepotenza e arroganza, proferendo anche insulti di stampo razziale, occupavano posti e tavoli del locale senza consumare, ma portandosi cibo e bevande acquistati altrove. Nella rissa, il titolare del locale ha solo cercato di difendere la moglie, sbattuta contro una colonna del porticato, e lui è stato colpito con calci e pugni”.

Era stata la cameriera, quel giorno, ad uscire dal locale per recarsi ad uno dei tavoli esterni dove erano seduti i giovani, per chiedere cosa intendessero consumare. La donna era stata insultata dal gruppetto, che era rimasto al suo posto senza consumare nulla per un’altra ora. Poi era uscito il proprietario che li aveva invitati ad andarsene, in quanto, oltre a non aver ordinato nulla, avrebbero sporcato e fatto baccano.

A quel punto erano partiti insulti al proprietario del locale. Poi era scattata l’aggressione, con il cinese che era stato spinto sotto il portico. Nell’indietreggiare, l’uomo aveva preso da un tavolo una tazza colpendo uno dei ragazzi che stavano avanzando verso di lui. Successivamente era stato buttato a terra. Uno dei giovani lo teneva il collo, mentre gli altri lo colpivano ripetutamente con pugni e calci. Poi era intervenuta la moglie che nel parapiglia aveva cercato di separare il marito dal gruppo, e a sua volta era stata spinta contro la colonna del porticato. Alla fine marito e moglie erano riusciti a rientrare nel bar da dove avevano chiamato i carabinieri.

Sia i giovani che i cinesi avevano dovuto far ricorso alle cure dei medici. Si torna in aula il prossimo 8 novembre. Nel processo si cercherà di ricostruire la posizione di ognuno dei coinvolti.

Sara Pizzorni

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