Vaccino, Lombardia più virtuosa
Fontana chiede AZ rifiutato altrove
Le dosi di vaccino AstraZeneca rifiutato dalle altre Regioni alla Lombardia: lo ha chiesto il governatore, Attilio Fontana, evidenziando come “Con 120mila dosi quotidiane entro il 10 luglio potremmo concludere almeno la prima vaccinazione tutti i lombardi”. Insomma, come lascia intendere il presidente, i lombardi non fanno troppo gli schizzinosi e sarebbero pronti ad accorrere in massa ai centri vaccinali, se vi fosse un arrivo massiccio di dosi.
Questo anche alla luce della situazione drammatica vissuta dalla Lombardia nell’anno pandemico: “I nostri cittadini non rifiutano il vaccino AstraZeneca” ha evidenziato Fontana. “Quindi io nelle scorse settimane ho detto, nel caso ci fossero dosi AstraZeneca non utilizzate, che noi siamo disposti a riceverle”.
E del resto la nostra Regione, che ora corre come un treno lungo il binario della campagna vaccinale, sta semplicemente cercando di uscire da un brutto film, uno di quelli dell’orrore. Un film iniziato il 20 febbraio, che ha messo in ginocchio comuni e province, compresa quella di Cremona.
Quella Lombardia che ha vissuto il peggio del Coronavirus, sbagliando molto, arrivando spesso in ritardo sul contenimento del contagio e diventando maglia nera nazionale, anche perché è stata la prima a viverlo sulla propria pelle, ora è entrata nella fase di svolta, quella della campagna vaccinale. Ora sembra volersi lasciare alle spalle il passato, cercando di diventare la prima per i vaccini, sebbene non senza parecchi problemi lungo il percorso. Ma un po’ alla volta le cose si aggiustano e ora il ritmo è quello giusto. Tanto che se i vaccini arriveranno come promesso, secondo Guido Bertolaso entro l’estate tutti avranno ricevuto la prima dose.
I non vaccinati tra i 60-69 sono il 35 per cento (contro il 50% del resto del Paese), tra i 70-79 il 18% (contro il 26%), tra gli 80-89 il 6% (rispetto all’11% d’Italia), degli over 90 il 3% contro il 7%. E dal 2 giugno si potranno prenotare anche gli under 20. Cremona, dal canto suo, fa meglio degli altri e continua a essere la provincia con il maggior numero di vaccini somministrati, arrivando al 42,64% di prime dosi erogate.
Dati che si riflettono anche su quelli del contagio: continuano a calare i ricoverati, soprattutto nelle terapie intensive, ma anche la diffusione del virus ha subito una brusca frenata. insomma, per la regione motore dell’Italia forse è ora di guardare avanti con un prudente ottimismo.
Laura Bosio