Barista accusa il suo capo di
molestie. Ma lui viene assolto
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Per l’imputato, accusato di violenza sessuale, il pm aveva chiesto una pena di 4 anni e 6 mesi. Il giudice, invece, l’ha assolto “perchè il fatto non sussiste”. Dunque nessuna responsabilità per un italiano di 60 anni, titolare di un bar, finito a processo per aver palpeggiato una sua dipendente.
Nel febbraio del 2018, Anna (il nome è di fantasia), cremonese, aveva trovato lavoro in un locale della provincia dove era rimasta solo un mese. All’inizio andava tutto bene, ma poi a suo dire le cose erano cambiate. Da semplici apprezzamenti e complimenti, il suo capo ne avrebbe approfittato, allungando le mani quando lei era dietro il bancone del bar. La violenza si sarebbe consumata un giorno solo, perchè Anna in quel locale non c’era più tornata. Era andata a sporgere denuncia presso i carabinieri e successivamente, ancora sconvolta per l’accaduto, aveva sentito il bisogno di rivolgersi ad un centro antiviolenza.
A processo, Anna, oggi 21 anni, era parte civile. Una volta letta la motivazione della sentenza, il suo avvocato Massimo Tabaglio valuterà se ricorrere o meno in Appello.
L’imputato era accusato di aver palpeggiato ad Anna seno e glutei e di averle dato baci sul collo, costringendola a subire atti sessuali. Le attenzioni dell’uomo sarebbero avvenute anche alla presenza dei clienti, e certe volte anche davanti a sua moglie. “Il 22 febbraio del 2018”, aveva raccontato la ragazza in aula, “intorno alle 18,30 mentre ero dietro il bancone, lui si è messo dietro di me incurante della presenza degli avventori, causandomi un forte disagio e timore. Prima ha iniziato ad abbracciarmi tirandomi a sè, poi mi ha baciato sul collo. Io sono rimasta pietrificata anche perchè non capivo per quale motivo si stesse comportando in quella maniera, dato che nel tempo non gli avevo mai dato modo di fargli pensare che fossi disponibile alle sue avances, avvenute, tra l’altro, davanti ad un cliente che sembrava divertito”.
“Avevo paura a reagire davanti ai clienti”, aveva sostenuto la presunta vittima, “e pensavo che se questi se ne fossero andati avrebbe potuto veramente farmi del male. Invece non era successo nulla”.
Sentiti come testimoni in aula, però, alcuni clienti avevano dichiarato di aver assistito a degli abbracci, “ma in modo scherzoso, senza malizia”. “Si rideva e si scherzava, quelle manifestazioni sembravano reciproche. La situazione era tranquilla”. Altri clienti, invece, avevano detto di non aver visto nulla di strano. Un altro frequentatore del locale aveva sostenuto che il titolare “è solito fare il piacione con le donne ed è solito fare apprezzamenti sul loro aspetto”, mentre la barista che aveva lavorato in precedenza, a domanda dei giudici, aveva negato di aver mai subito molestie sessuali. Lo stesso imputato, sentito a processo, ha negato le accuse, persino di aver fatto apprezzamenti alla sua dipendente.
Sara Pizzorni