Danza

“Ghinaglia, un comunista che non credeva nelle istituzioni borghesi”

da Alberto Madoglio - Alternativa Comunista

Egregio direttore,

“non dobbiamo illuderci che sia solamente il fascismo che terrorizza le piazze d’Italia, è la borghesia col suo governo, le sue spie, i suoi uomini armati, che cerca tutti i mezzi per strangolare la volontà dei lavoratori”.

Queste le parole che Ghinaglia scriveva il 19 febbraio del 1921 sulla rivista Falce e Martello.

Si esprimeva così perchè era un comunista, un rivoluzionario, che non aveva nessuna fiducia nelle istituzioni borghesi, che individuava come parte del problema e del terrore che colpiva gli operai a quel tempo, e non come una possibile, ma troppo timida, risposta contro un movimento, quello fascista, che utilizzavano per i loro scopi. Con buona pace del professor Corada.

Non vogliamo appropiarci della memoria di Ghinaglia.

Sappiamo però, senza ombra di dubbio, che se fosse vissuto in questi giorni, sarebbe al fianco di tutti quei giovani, quei lavoratori, che lottano ogni giorno contro la barbarie di un sistema che sfrutta brutalmente gli esseri umani in nome del profitto, e che in cambio non è nemmeno in grado di proteggerli da una devastante pandemia, che anzi ha contribuito a creare.

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