Cronaca

Contagio a scuola: 671 casi positivi
a marzo in provincia di Cremona

Con i 671 casi positivi di marzo, il numero di studenti contagiati ha superato – da settembre ad oggi – il 3% della popolazione scolastica cremonese. Nel mese di marzo i ragazzi più colpiti sono stati quelli che frequentano la scuola primaria. Ad oggi, l’impatto complessivo sulla scuola, dato dalla percentuale dei casi positivi e di quelli isolati rispetto all’intera popolazione scolastica, è pari al 25%.

Marzo è stato un mese particolarmente critico, durante il quale sono stati registrati oltre 150 casi positivi alla settimana e posti in isolamento oltre 4600 studenti (poco meno del numero di studenti isolati da settembre a febbraio), quasi tutti ovviamente nella prima metà del mese.

Dal 1 settembre sono stati eseguiti oltre 36.000 tamponi a soggetti in età scolastica. Dopo il calo del numero di tamponi avvenuto verso fine anno, si è assistito ad un costante aumento dei casi e quindi dei test eseguiti fino ad arrivare agli oltre 3000 tamponi nella terza settimana di marzo, anche per effetto di una circolare regionale finalizzata al tracciamento delle “varianti” ad elevata contagiosità, a seguito della quale i contatti sono stati tracciati per i 14 giorni precedenti la positività e, per i contatti stretti, era obbligatorio avere un tampone negativo per poter terminare la quarantena. L’introduzione della “zona rossa” e la conseguente chiusura delle scuole di ogni ordine e grado hanno consentito la riduzione del numero dei contagi ed una rimodulazione delle attività di contact tracing.

Se si esclude la terza settimana di marzo (quando è stato eseguito un numero eccezionale di tamponi di controllo), la percentuale di positività al tampone è stata sempre di poco inferiore al 10%. In questo contesto, al fine di intervenire in modo ancora più efficace nell’individuazione di eventuali casi Covid-19 positivi e prevenire l’insorgenza di possibili focolai in ambito scolastico e familiare, è stato avviato il “Servizio di Prenotazione Tampone Antigenico Covid-19 per le Scuole”, che offre a tutti gli studenti di età compresa tra 14 e 19 anni e al personale scolastico della Scuola Secondaria di Secondo grado, l’opportunità di prenotare un test antigenico volontario con cadenza quindicinale e, per i soggetti già posti in quarantena, tra la terza e settima giornata della quarantena stessa.

Complessivamente i dati di incidenza (il numero di casi diviso rapportato al numero di abitanti) confermano che l’andamento dell’epidemia nella scuola è simile a quello della popolazione generale. Da metà febbraio si è osservata una decisa risalita dei casi che ha avuto il suo picco (di entità maggiore rispetto alla popolazione generale) poco dopo la metà di marzo. Come negli altri territori, l’aumento dei casi è stato verosimilmente favorito anche dalla presenza della variante inglese, accertata (come nella popolazione adulta) in quasi tutti i campioni genotipizzati (che però rappresentano un campione estremamente ridotto del totale dei positivi).

Andando più nel dettaglio, se si escludono i bambini dell’infanzia dall’inizio della seconda ondata e gli anziani dall’inizio della campagna vaccinale (anche se, per questi ultimi, alcuni focolai hanno causato un’impennata della curva nell’ultima settimana), le curve dei nuovi casi delle varie fasce d’età negli ultimi mesi siano praticamente sovrapposte, con un andamento di crescita e di diminuzione che segue di due/tre settimane il calendario delle aperture e delle chiusure stabilite dalle autorità.

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