Terrore sul bus: "Dispiaciuto,
non volevo uccidere nessuno"
Sarà pronunciata venerdì 9 aprile la sentenza contro Ousseynou Sy, il 48enne senegalese che nel marzo del 2019 sequestrò il bus con a bordo 50 studenti delle medie Vailati di Crema, 2 insegnanti e una bidella. Gli avvocati di parte civile sperano nella conferma della sentenza di primo grado e nella conferma dei risarcimenti, ricordando il grande shock subito dai ragazzi e dalle loro famiglie.
Sy, che nel pomeriggio ha preso la parola rilasciando dichiarazioni spontanee, ha detto di essere dispiaciuto per quanto accaduto e che non voleva uccidere nessuno. Il suo intento era solo quello di fare un gesto eclatante per richiamare l’attenzione su quello che sta succedendo sulle politiche migratorie. L’imputato ha anche aggiunto di non essere un terrorista e di essere convinto che comunque dovrà pagare per ciò che ha fatto. Nel processo è difeso dagli avvocati Giovanni Garbagnati e Andrea Germani.
Durante i suoi numerosi interventi, Sy, fornendo una spiegazione del perchè quel giorno decise di mettere a rischio la vita dei 50 studenti – poi salvati anche grazie alla prontezza di Ramy e Adam, i due ragazzi che avevano chiamato i soccorsi e a cui è stata poi concessa la cittadinanza italiana, aveva detto che il suo gesto aveva il solo scopo di salvare vite umane, perché non se ne poteva più. “Tutti i giorni vedevo orrori”, aveva aggiunto, riferendosi ai migranti morti nel mediterraneo. Nel rivolgersi alla Corte aveva poi accusato i magistrati per non aver “speso una parola sulla nave Gregoretti”, quando ci furono “persone rimaste per giorni in mare. Il fatto che siano rimasti in silenzio li ha resi complici, perché il silenzio uccide“.
Come risarcimenti, i giudici di primo grado avevano disposto nei confronti dell’imputato il versamento di provvisionali in solido con Autoguidovie, la società proprietaria del bus dirottato, e il Ministero dell’Istruzione di quasi 2 milioni di euro. In particolare era stato disposto il versamento di 25 mila euro per ognuno degli studenti presenti sull’autobus – fatta eccezione per uno di loro che non ha fatto richiesta – e di 3mila euro per ciascuno dei genitori. Sy era anche stato condannato a versare una provvisionale di 35mila euro ad uno dei professori, 25mila euro al secondo professore e 25 mila euro alla bidella, nonché 10 mila euro al Comune di Crema. Risarcimento di una provvisionale di 150 mila euro anche ad Autoguidovie.
Sara Pizzorni