Cronaca

Trasporto pubblico, verso la riforma regionale con il bacino di Cremona e Mantova Il Pd: «Brescia sia accorpata»

È stata approvata mercoledì in commissione Territorio e mobilità del Consiglio regionale la legge di riforma del trasporto pubblico locale. Le maggiori novità sono la creazione di cinque agenzie formate dagli enti locali all’interno di altrettanti bacini del trasporto regionale nei quali i servizi saranno gestiti uniformemente. Cremona e Mantova costituiranno il bacino sud orientale. Poi, ci sarà un bacino montano che comprende Como, Varese, Lecco e Sondrio, uno che comprende Milano, Monza e Brianza, Pavia e Lodi, uno di Brescia e uno di Bergamo.
“Il nostro progetto – spiega il consigliere regionale del Pd Agostino Alloni – prevedeva una ripartizione in tre grandi bacini, con agenzie più forti e autonome, con maggior capacità di programmazione. La riduzione da sette a cinque è già un passo avanti, ma noi insisteremo perché si arrivi a tre e comunque perché Brescia sia accorpata a Cremona e Mantova”.

Alloni

“Tra Brescia, Cremona e Mantova – aggiunge – ci sono flussi interprovinciali rilevanti e l’aeroporto di Montichiari è lo scalo merci di riferimento per i nostri territori. Da cinque anni inoltre le tre province hanno costituito una agenzia, la Alot, che ha tra i compiti quello di sviluppare il trasporto merci su scala interprovinciale. Un’esperienza positiva che vale per il traffico privato, e che a maggior ragione dovrebbe valere per il trasporto pubblico. Ragionare su vasta scala permette una miglior programmazione nella direzione dell’integrazione ferro – gomma”.
Il Pd in commissione si è astenuto, perché “la legge licenziata ieri – spiega Alloni – anche grazie all’accoglimento di nostre proposte di modifica, va nella direzione da noi condivisa, seppure con troppe limitazioni. I bacini erano sette e sono stati ridotti a cinque. Noi in Aula il 27 marzo insisteremo perché si arrivi a tre, o che almeno si aggreghino Brescia, Cremona e Mantova”.
“Altri aspetti positivi – aggiunge l’esponente del Pd – sono che le aziende avranno l’obbligo di rispondere ai reclami dei cittadini entro trenta giorni e che le stazioni ferroviarie dovranno diventare luoghi di riferimento della mobilità sostenibile con lo scambio ferro – gomma – ciclabili – mezzo privato. Dovranno prevedere, insomma, l’intermodalità, e in un prossimo futuro anche le biglietterie potranno essere unificate”.
Gli altri punti non condivisi dal PD, sono il mancato riconoscimento della futura area metropolitana e la limitazione delle competenze delle agenzie alla sola gomma, mentre i consiglieri democratici avevano chiesto che nel programma di bacino rientrasse anche il servizio ferroviario. Il provvedimento andrà in Consiglio il 27 e il Pd ripresenterà gli emendamenti che la maggioranza ha respinto mercoledì.
“L’obiettivo del Pd – conclude Alloni – è ottenere una vera legge di riforma del trasporto pubblico locale che incentivi sempre più la mobilità sostenibile e che cambi il modello di sviluppo che la Regione ha promosso negli ultimi due decenni”.

 

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