Cronaca

Focolaio in comunità psichiatrica
Tredici positivi e due decessi

Quasi tutti gli ospiti infettati, tranne due scampati quasi miracolosamente al contagio, 13 tra operatori ed altro personale contagiati e due decessi tra gli ospiti: è il triste bilancio del Covid entrato nella comunità psichiatrica Villa Cristo Re, su viale Po. Se durante la prima ondata non si era verificato nessun caso, il virus si è invece accanito in questa recrudescenza di inizio 2021, infettando anche la maggior parte del personale che gravita attorno alla struttura, gestita dalla cooperativa Varietà. Che ha dovuto correre ai ripari, dirottando qui personale operante in altre comunità e ottenendo dall’Ats operatori già vaccinati da altre strutture territoriali.

Il focolaio potrebbe essere partito da un ospite al rientro da un day hospital all’ospedale, questa almeno l’ipotesi di Maria Grazia Fioretti, presidente di Varietà che raggruppa al proprio interno una serie di cooperative di servizi socio sanitari e gestisce anche comunità psichiatriche fuori Cremona.

I due decessi riguardano persone in condizioni generali di salute già compromesse, altre quattro persone sotto tuttora ricoverate e una di loro in condizioni serie.

“Purtroppo ci è arrivato il via libera per le vaccinazioni troppo tardi, il focolaio era già esploso”, afferma la presidente. “Fin dall’inizio di gennaio avevamo chiesto tramite Pec all’Ats di poter vaccinare i nostri pazienti e gli operatori insieme a quelli delle Rsa. In questo modo è stato difficile contenere il contagio nonostante avessimo adottato tutte le precauzioni previste nel Piano operativo di gestione, che comprendono tamponi molecolari tutti i giorni, tranne la domenica”.

E il tampone era stato fatto anche alla persona da cui probabilmente è iniziato il focolaio, che mostrava sintomi quali febbre e saturazione bassa, subito isolato nella sua stanza, con le comprensibili difficoltà del caso. Il virus tuttavia è dilagato, i saturimetri hanno evidenziato situazioni di varia gravità che hanno costretto ai ricoveri. “Si sono ammalati anche gli operatori – afferma Fioretti – quindi abbiamo spostato a Villa Cristo Re alcuni operatori di altre comunità che avevano già contratto il Covid in precedenza. Ats e Asst si sono subito attivate per venirci incontro spostando da noi prima un oss della Protezione Civile e poi due dal Robbiani, già vaccinati. Qualcuno dei nostri operatori si è offerto di venire a lavorare anche se positivo, ovviamente però non è stato possibile”.

Le comunità psichiatriche non sono state fin da subito equiparate alle rsa (dove tuttavia si stanno registrando proprio in questi giorni nuovi focolai), per quanto riguarda le priorità nelle vaccinazioni, ma al momento le cooperative che fanno capo alla Varietà usufruiscono di 15 posti al giorno per pazienti, ospiti e personale, presso l’hub vaccinale in Fiera.

Ora la preoccupazione è principalmente per le persone che restano ricoverate, trattandosi di pazienti difficili da gestire, che spesso si strappano l’ossigeno, ma anche la vita all’interno della comunità è estremamente complicata: “Stiamo arginando la situazione, per fortuna possiamo isolare i contagiati, abbiamo quattro piani con ingressi separati”, conclude Fioretti, “ma considerando il contesto, con i vaccini che scarseggiano, anche una preghiera potrà esserci utile”.

Giuliana Biagi

Presso Villa Cristo Re ci sono sempre state altre  iniziative delle cooperative del consorzio Sol.Co Cremona, come il mercatino di prodotti agricoli a km 0 di Rigenera, ora dislocato sul sagrato di Cristo Re ogni mercoledì.

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