Cronaca

Consiglio regionale approva la revisione del Piano cave della Provincia di Cremona

Il Consiglio regionale, presieduto dal Presidente Alessandro Fermi, nel corso dei suoi lavori odierni ha approvato la Revisione del Piano cave provinciale di Cremona per il settore merceologico sabbia e ghiaia per il decennio 2016 – 2026 con 34 voti a favore, contrari il PD e il M5S.

Il relatore Gabriele Barucco (Forza Italia), nel suo intervento ha ricordato che il ruolo centrale della Provincia di Cremona, che ha promosso una revisione del Piano sulla base di alcune motivazioni: perdurante crisi dell’industria edilizia e la drastica riduzione delle risorse a disposizione; la cessazione di operatività di un numero significativo di aziende estrattive nel settore sabbia e ghiaia nonché delle due storiche fornaci per laterizi; la distribuzione provinciale degli ATE per sabbia e ghiaia e l’accoglimento del ricorso, da parte del TAR, avanzato da una ditta a seguito dell’esclusione dell’ambito estrattivo che ha portato all’individuazione di un’area estrattiva in Crema (località Cascina Galvagnino).

Il Consigliere, ha quindi ringraziato il Presidente della Commissione Ambiente Riccardo Pase (Lega) per “l’ottimo lavoro fatto in Commissione, che ha sviluppato un dibattito molto costruttivo e consentito numerose audizioni che hanno dato voce a tutti gli attori locali”. Lavoro nel corso del quale, è stato anche accolto un emendamento del Movimento 5 Stelle per l’introduzione di un’area di sicurezza per salvaguardare il Bosco Giordana, richiesta avanzata anche nelle osservazioni presentate dal Partito Democratico.

Tutti i Consiglieri hanno convenuto sul buon lavoro fatto in sede di Commissione, ma mentre l’esponente leghista Federico Lena, ha espresso parere favorevole osservando che il documento ha cercato “un punto di equilibrio tra le differenti esigenze territoriali” e ricordando che “la revisione oggi sottoposta alla nostra attenzione e che riguarda esclusivamente il settore sabbie e ghiaie poggia su indirizzi importanti tra cui il mantenimento degli ATE previsti nel piano vigente nonché del volume complessivo di inerti estraibili.

In altre parole – ha spiegato – la proposta di revisione del Piano cave vigente riguarda sostanzialmente l’inserimento di un nuovo ambito estrattivo e la ridistribuzione dei volumi estraibili di ghiaia e sabbia tra alcuni ambiti, al fine di un migliore adeguamento rispetto alle richieste del mercato locale”.

Il Consigliere PD Matteo Piloni ha invece evidenziato che questa revisione si è limitata esclusivamente a inserire una cava esclusa in sede programmatoria in seguito a una sentenza del Tar. Questo piano, ha evidenziato, “è stato elaborato nel 2010 e porta con se dati ed elaborazioni vecchie di 11 anni. Contestiamo questo automatismo e riteniamo sia necessario un nuovo piano e non solo un aggiornamento”.

Della stessa opinione il Consigliere pentastellato Marco Degli Angeli, autore anche di un Ordine del Giorno bocciato dall’Aula. “Questo Piano è anacronistico ed è stato rivisto solo in base a una sentenza del tribunale amministrativo inserendo una nuova cava, che noi riteniamo essere dannosa per il territorio. Inoltre – ha aggiunto – non tiene conto delle nuove esigenze del mercato dell’edilizia e dei nuovi materiali che possono essere usati nelle costruzioni, che negli ultimi anni hanno portato a una riduzione della richiesta estrattiva”.

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